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“Napolislam”: dieci storie di napoletani convertiti all’Islam

E se Napoli un bel giorno diventasse una città islamica? Partendo da questa provocazione il giornalista Ernesto Pagano, traduttore dall’arabo e esperto di Islam, raccoglie in un documentario dieci storie di conversione avvenute all’interno dei quartieri popolari di Napoli.
A cura di Andrea Esposito
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E se Napoli un bel giorno diventasse una città islamica? Partendo da questa provocazione il giornalista Ernesto Pagano, traduttore dall’arabo ed esperto di Islam, ha scritto e diretto un interessante documentario intitolato, appunto, “Napolislam”. Il film racconta dieci storie di conversione: un disoccupato, una ragazza innamorata, un rapper, un padre di famiglia, persone comuni, spesso appartenenti a ceti popolari, accomunate dalla fede nei precetti del Corano che, pur innestandosi in una cultura molto diversa da quella di origine, ha saputo dare risposta a problemi come l’ingiustizia sociale, le disuguaglianze, la mancanza di speranza per un futuro migliore.

“Napolislam – spiega il regista – è stato concepito nel corso di lunghi anni d’osservazione dei nuovi convertiti all’Islam. Un percorso cominciato nel 2007 che mi ha dato la possibilità di stabilire un rapporto di fiducia con i convertiti, altrimenti restii a far entrare una telecamera nelle loro vite private. Il documentario è stato girato interamente tra il 2014 e il 2015, a cavallo degli attentati di Parigi. Un momento più che mai attuale per guardare da vicino chi ha scelto la conversione ed avere maggiori elementi per farsi un’idea del perché sempre più occidentali, al di là del jihad, stanno abbracciando il messaggio del Corano”.


La scelta di raccontare storie di conversione all’Islam in una città come Napoli che è un grande porto del Mediterraneo,
aperto e sensibile ai cambiamenti della storia, offre un punto di vista davvero insolito e curioso su un fenomeno in rapida crescita e svela molti dei meccanismi di integrazione, di sintesi tra culture diverse, spesso sconosciuti. È così che scopriamo che in una zona popolare come Piazza Mercato il venerdì la strada di fronte alla moschea, sorta all’interno di una chiesa sconsacrata, viene invasa da tappeti per la preghiera, o che nella zona di Piazza Garibaldi ci sono negozi che vendono zeppole e sfogliatelle “halal”.

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“Con i suoi vicoli e i suoi campanili a forma di minareto – prosegue il regista – Napoli ci ricorda che la sua islamizzazione la sta già vivendo: dipende solo da quale prospettiva guardiamo la città. Trovare dei napoletani ‘veraci’ con le barbe lunghe o lo hijab produce la sensazione di trovarsi già in una città islamica, a Napolislam appunto: avanguardia ipotetica di un’Europa che si sta lentamente islamizzando”.

Il documentario, una produzione “Ladoc” in collaborazione con Isola Film e prodotto da Lorenzo Cioffi, ha già avuto una prima distribuzione nei cinema, solo nelle grandi città, tra giugno e luglio, ma tornerà a girare all’interno dei circuiti dell’Arci e avrà delle proiezioni “spot” in diverse città d’Italia. Per consultare il calendario delle proiezioni e seguirne gli aggiornamenti vi rimandiamo alla pagina facebook ufficiale “Napolislam”.

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