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Monti parla di Scelta Civica: “Vogliamo unire i riformisti, non i moderati”

Monti alla convention di Scelta Civica per presentare i candidati: “Farò riforme radicali, vogliamo unire i riformisti, non i moderati”. Stoccata a Pdl: “Su giustizia, corruzione e conflitto di interessi bloccati per ragioni personali”. Poi critica la Lega e risponde stizzito a Vendola.
A cura di Gaia Bozza
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Monti lapresse

Federare i riformisti, non i moderati: l'appello è di Mario Monti, parlando dal palco della convention di Scelta civica in corso a Bergamo.  Per fare le "radicali riforme" che lui reputa necessarie al Paese "non occorre federare i moderati ma è  strettamente indispensabile federare i riformisti". Monti, dunque, promette riforme radicali "nei confronti di coloro che sono fuori dai fortini delle corporazioni e di coloro che sono giovani e che non trovano lavoro perche' altri sono protetti". La ricetta del professore resta pressoché la stessa: rigore e crescita, lo stesso principio annunciato l'anno scorso, dopo l'insediamento del governo tecnico. "Siamo all'uscita spero da una crisi finanziaria grave", ha detto il premier dal palco della convention di Bergamo, accolto da una standing ovation. Modifiche al lavoro nel solco delle riforme intraprese quest'anno, meno burocrazia, taglio del numero dei parlamentari e ai costi dello Stato, riforma del Titolo V della Costituzione: queste le prime promesse del professore in campagna elettorale.

OSTACOLI ALLE RIFORME DA VETI INCROCIATI – Per le riforme mancate, il premier ha raccontato di essere stato bloccato su alcune di esse da veti incrociati.  E promette cambiamenti nel mercato del lavoro, ovviamente nel solco delle discusse riforme intraprese quest'anno.  "Sara' possibile nel mercato del lavoro andare piu' avanti di quanto una strana e a volte responsabile maggiornza, non la voglio disprezzare, abbia consentito di fare l'anno scorso" soprattutto per via di un "blocco socio-sindacale prevalentemente di sinistra", ha detto il premier a Bergamo. "Nel caso di riforme altrettanto necessarie della giustizia, contro la corruzione, per il conflitto di interessi, per il falso in bilancio", ha insistito, e "quegli ostacoli sono venuti prevalentemnete da destra anche per ragioni storiche e personali che conosciamo".

RIDURRO' TASSE, NON E' INCOERENTE –  "Qualcuno e' stizzito perche' parlo" di riduzione delle tasse ma "non e' incoerente". E precisa che metterle "era indispensabile ma non per sempre, le situazioni cambiano".

CRESCITA E LAVORO –  Ora "dobbiamo associare per prossimi tempi – ha aggiunto Monti – una continuazione della discilina di bilancio, che non e' una cosa contabile, ma una serieta' di rapporto con le generazioni future. Non possiamo imbrogliare i nostri figli e nipoti gravando sempre piu' di debito il loro percorso di vita. Dobbiamo invertire questa situazione in cui i giovani si aspettano una prospettiva di vita di benessere piu' negativa dei loro genitori e nonni", ha chiarito i premier. "A questo bisogna associare un nuovo slancio per la crescita, il lavoro e il sociale".

POLEMICA CON VENDOLA – Il premier, ormai lanciato in piena campagna elettorale, risponde stizzito al leader di Sel Nichi Vendola:  "Vendola dice che sulle riforme puo' discutere con Monti, ‘a patto che faccia autocritica'. Ma scherziamo?". E poi l'affondo sulla Lega:  "Si vergogna dell'Italia e invidia la Germania, imputa ai tedeschi quello che per loro responsabilita' non sono riusciti a fare in 10 anni di governo".

PD E PDL HANNO PARALIZZATO ITALIA –  Il giudizio "tecnico" di Monti è durissimo: centrosinistra e centrodestra hanno paralizzato l'Italia. Poi snocciola le prime riforme che vorrebbe portare: "Intendo portare un disegno di legge di riforma costituizionale per la drastica riduzione del numero dei parlamentari, un disegno di legge per un riassetto dello Stato piu' proficuo e meno oneroso", poi "sicuramente la riattiviazione del disegno di legge di riforma costituzionale per modificare il Titolo V della Costituzione con cui – aggiunge Monti – nel concorso di volonta' di sinistra e destra la Costituzione e' stata riformata sicuramente a fin di bene e in buona fede  ma con il risultato di paralizzare la capacita' dell'Italia di essere competitiva con infrastrutture adeguate, rispettose dell'ambiente e con una politica energetica moderna".

TANTI POLITICI CON NOI, NON POSSIAMO ACCOGLIERLI TUTTI  – Nonostante queste critiche durissime alla classe politica, la lista Monti non disprezza i politici: per il professore "ci sono pero' dei loro esponenti che si sono avvicinati e ‘non abbiamo potuto accoglierli tutti". Una delle ragioni e' stata la volonta' di verificare che il loro desiderio fosse genuino e che non si trattasse di "piccoli traslochi fatti fiutando il futuro".

NAPOLITANO ED IO, DESIDERI CONDIVISI – "Non so se la decisione che mi porta qui gli faccia piacere, ma e' ispirata per lo stesso amore per il Paese" del presidente Giorgio Napolitano. Ma anche dal desiderio, condiviso con Napolitano, di riconciliare i cittadini e la politica. Da qui ha voluto indirizzare "una parola di omaggio e ringraziamento nostra e di tutti gli italiani" al presidente della Repubblica " per la grande dignita', l'orientamento civile e la sicura guida che costituisce" per il Paese.

MONTEZEMOLO: NON MI CANDIDO, MA DARO' UNA MANO – Luca Cordero di Montezemolo ha scelto di non candidarsi con la lista Monti ma resta a bordo linea, lasciando aperta la porta per future "salite in politica": "Dovunque riterrete utile la mia presenza – ha detto l'ideatore di Italia Futura – io sarò con voi". "Non potevamo continuare – ha aggiunto – a restare in tribuna a criticare. E' venuto il momento di dare un contributo forte alla politica italiana".

RICCARDI: ORA MOVIMENTO SUL  TERRITORIO, NON SI TORNA INDIETRO  – Ma la lista di Monti punta più in alto: Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale e tra i promotori della lista Monti, ha detto che dopo il voto la nuova formazione politica dovrà strutturarsi sui territori come un movimento vero e proprio. "Non è più possibile tornare indietro" ha sottolineato Riccardi dal palco di una tensostruttura allestita nei pressi del parco scientifico Kilometro Rosso. Quella di Monti è una "proposta che vuole forzare il sistema bloccato".

MONTI SI COMMUOVE AL TERMINE DEL DISCORSO – Ma c'è anche spazio per il Monti intimista: finendo il suo discorso si commuove pensando ai nipoti. "Pensando ai miei quattro e presto cinque nipotini – ha detto Monti – e dopo questo impegno civico-militare di tredici mesi, ormai, avrei voluto occuparmi piu' di loro, ma avrei fatto torto a loro e ad altri tanti nipoti italiani. Non fatemi commuovere… Ora vi chiedo di raddoppiare lo sforzo da qui al 24 febbraio".

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