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“Miracolo a Gallarate”: il teatro è vuoto ma l’attore va in scena comunque

È successo al Teatro del Popolo di Gallarate in provincia di Varese. La platea è deserta, ma l’attore – Giovanni Mongiano – decide di andare in scena e recitare tutto lo spettacolo senza saltare nemmeno una battuta: un omaggio alla poesia e alla verità del teatro.
A cura di Redazione Cultura
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Sala di un teatro vuota
Sala di un teatro vuota

La platea deserta, il teatro vuoto, ma in scena l'attore recita ugualmente il suo monologo per rendere omaggio alla poesia e alla verità del teatro. È quanto successo al noto attore e autore teatrale Giovanni Mongiano l'altra sera al Teatro del Popolo di Gallarate. Lo spettacolo Improvvisazioni di un attore che legge“, scritto e interpretato da Giovanni Mongiano, è andato in scena nonostante in platea non ci fosse nemmeno uno spettatore.

Ad assistere alla performance di Mongiano, che ha voluto lo stesso andare in scena e dichiarare in questo modo il suo amore per il teatro, soltanto l'addetta alla cassa del teatro lombardo e il tecnico delle luci in sala. Nel programma di sala di "Improvvisazioni di un attore che legge" c'è scritto:

Un’appassionata dichiarazione d’amore verso il teatro, dedicata anche a tutti gli attori, compresi quelli pigri pigri, che oggi sempre più “leggono” in palcoscenico, invece di studiare “la parte” o improvvisare”.

Dopo l'esperienza dell'altra sera, davanti a una platea totalmente deserta, questa frase scritta di proprio pugno da Mongiano, risuona ancora più potente e densa di significato. E così, invece di fare come succede spesso quando la sala e vuota, cioè accettare il fallimento della serata e ritirarsi a casa, l'attore ha deciso di andare in scena lo stesso.

Come riportato da Varesenews, il tecnico delle luci e suono dello spettacolo di Giovanni Mongiano, Paola Vigna ha scritto alla testata lombarda per riportare le proprie sensazioni di come è andata la "speciale" replica dello spettacolo di Giovanni Mongiano:

Ha recitato come se il teatro fosse pieno. Un grandissimo, non ha saltato nemmeno una battuta.

Non c'è che dire. In un'epoca dove tutto è mercato, dove anche l'arte – e quindi il teatro – diventa un bene di consumo, il gesto di Mongiano ci riporta alla vera essenza del teatro: poesia che può esser detta anche in una sala vuota.

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