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Migranti, tra gli arrivi una minorenne incinta dopo uno stupro da parte dei trafficanti

“La ragazzina è terrorizzata” hanno raccontato i medici che l’hanno visitata. Medici senza frontiere: “Non è la prima volta che scopriamo casi di minorenni incinte perché vittime di stupro”
A cura di Antonio Palma
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C'è anche una minorenne incinta a seguito di uno stupro subito dai trafficanti di uomini tra le centinaia di migranti sbarcati nelle ultime ore sulle coste italiane dopo essere stati soccorsi in mare nel Canale di Sicilia e al largo delle coste della Libia. A riferirlo i medici dopo le visite mediche a cui è sta sottoposta la ragazzina sbarcata insieme agli altri migranti a Palermo con la nave Bourbon Argos dell'organizzazione umanitaria Medici senza frontiere. "A bordo della nave ci sono 15 donne in stato di gravidanza e due hanno avuto minacce di aborto e sono state portate nelle nostre strutture sanitarie. Tra le donne però anche una minorenne incinta che è stata stuprata ed è terrorizzata", ha spiegato infatti il medico Giuseppe Termini, direttore del Poliambulatorio Palermo Centro che coordina le visite dei migranti sbarcati. A bordo della stessa nave, che ha raccolto migranti da diverse imbarcazioni, ci sono anche dieci bambini al di sotto dei cinque anni.

La ragazza dopo le visite mediche e il suo racconto è stata affidata ad una equipe di psicologi. "Non è la prima volta che scopriamo casi di minorenni incinte perché vittime di stupro" ha però spiegato purtroppo la dottoressa Paola Mazzoni, medico di bordo della nave Bourbon Argos di Msf, sottolineando che i casi potrebbero essere anche molto di più ma spesso non sono rivelati per paura. "È  difficile intercettare storie come questa perché si tratta di persone provate dal punto di vista psicologico. Le violenze sessuali non sono solo sulle donne, sono certa che anche ragazzi giovanissimi sono vittime di stupro" ha ricordato infati la dottoressa Mazzoni. Poi ci sono altri casi di violenze non meno brutali. "Ci sono stati casi di migranti arrivati in Libia per lavorare e non pochi vengono rinchiusi in prigioni, sfruttati per lavorare e al momento di riscuotere il salario subiscono violenze. Ho refertato casi di tortura come deformazioni da fratture per percosse con spranghe di ferro" ha concluso Mazzoni.

Del resto torture e abusi da parte dei trafficanti di uomini in Libia sono stati denunciati più volete anche da parte delle forze dell'ordine in base alle testimonianze dei migranti sbarcati in Italia. Anche  Amnesty International aveva raccolto molti episodi in un drammatico dossier. “Le condizioni terribili per i migranti, a cui si aggiunge l’illegalità e i conflitti armati che imperversano all’interno del paese, rendono chiaro quanto sia pericolosa la vita in Libia oggi. Senza vie legali per fuggire e mettersi in salvo, sono costretti a mettere la propria vita nelle mani di contrabbandieri che cinicamente estorcono loro il denaro e li costringono ad abusi” aveva spiegato l'organizzazione.

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