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Migliaia in piazza Tahrir, i militari annunciano fermezza contro i disordini

In Egitto, nella piazza simbolo della rivoluzione post-Mubarak, sono scesi in migliaia per protestare contro la giunta militare che, in un comunicato, ha annunciato di affrontare con fermezza e forza i nemici del Paese.
A cura di Susanna Picone
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In Egitto, nella piazza simbolo della rivoluzione post-Mubarak, sono scesi in migliaia per protestare contro la giunta militare che, in un comunicato, ha annunciato di affrontare con fermezza e forza i nemici del Paese.

Dopo la preghiera del venerdì in decine di migliaia, in Egitto, si sono radunati nella piazza simbolo degli scontri degli ultimi mesi per avanzare quella che si presenta come una nuova protesta contro il governo militare, contro lo scioglimento del Parlamento e il rinvio dell’annuncio dei risultati elettorali. Centinaia di manifestanti, per la maggior parte sostenitori dei partiti islamici, si sono accampati in piazza Tahrir sperando di portare molte altre persone. Tra gli organizzatori c’è Essam El-Erian, numero 2 del partito Giustizia e Libertà, espressione dei Fratelli Musulmani, che ha dichiarato che l’occupazione di piazza Tahrir continuerà fin quando non sarà reinsediato il Parlamento legittimato dalle elezioni che si sono svolte nel Paese. Mentre in Egitto si vive anche il giallo sulla salute dell’ex rais Mubarak, si attende ancora la diffusione dei risultati delle elezioni presidenziali che sia il candidato islamico Mohammed Morsi che l’ex premier di Mubarak Ahmed Shafiq sostengono di aver vinto. Dalla piazza, però, arriva un solo slogan: “Morsi presidente”.

La dura risposta dei militari alle proteste – La Giunta militare egiziana però ha annunciato, con un comunicato letto alla televisione di Stato, che affronterà tutti i tentativi di mettere a rischio il Paese “con la più grande fermezza e forza da parte della polizia e dell’esercito”. Pugno duro, insomma, nei confronti di chiunque andrà contro l’interesse pubblico. Per i militari la dichiarazione costituzionale, che per i manifestanti in piazza è un golpe, è una necessità imposta dalle condizioni della gestione del paese in questo periodo critico e la dichiarazione anticipata dei risultati delle presidenziali egiziane è “completamente ingiustificata ed è una delle ragioni della divisione attuale”. Dal consiglio supremo delle forze armate è dunque arrivata la dura critica nei confronti dei due candidati alle elezioni che hanno annunciato prematuramente la loro vittoria alimentando in questo molto altre divisioni e nuovi disordini.

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