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“Mia figlia 15enne ha iniziato a drogarsi a scuola, sniffa Oki e Tachipirina nei bagni”

La lettera di una mamma di Trento a un quotidiano: racconta il suo incubo dopo aver scoperto che la figlia ha iniziato a fare uso di droghe a scuola e di consumare medicinali che rubava a casa.
A cura di S. P.
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“Sono mamma di una ragazza di 15 anni. Era sempre stata una brava e educata ragazza. Poi, circa un anno fa ha iniziato a cambiare giorno dopo giorno”: così, con una lettera pubblicata sul sito del quotidiano altoadige.geolocal, una mamma di Trento ha deciso di raccontare il suo incubo dopo aver scoperto che la figlia faceva uso di droghe a scuola. Ha spiegato che, preoccupata, ha tentato di confrontarsi con altre persone ma che spesso le dicevano che era “l’adolescenza”. Ma in realtà lei vedeva sua figlia “sempre più insofferente, cupa, puzzava di fumo, sempre chiusa nella sua stanza, poco rispettosa, a volte anche volgare e aggressiva”. Ha spiegato di aver tentato di parlare con lei ma che ogni tentativo di dialogo falliva, che la ragazza era indisponente, mangiava tantissimo e dormiva più del solito. Nel frattempo il rendimento scolastico crollava. “A volte – ha scritto la mamma – il dubbio che fosse ‘sballata’ arrivava ma lo zittivo dicendomi che ‘no; non era possibile che mia figlia usasse droga’”.

Poi un pomeriggio una telefonata da parte dei Carabinieri le ha aperto gli occhi. “È stato come precipitare in un incubo. Scopro che, assieme a una compagna di classe, l'avevano fermata mentre si stavano ‘preparando uno spinello’. Ero disperata; mi era arrivata forte e chiara la verità: mia figlia faceva uso di sostanze stupefacenti”, così la donna, che dice che mai avrebbe pensato che la droga potesse toccare la sua famiglia “normale”. “La droga è anche a scuola. Non solo davanti, intorno, vicino, ma anche dentro. La trovano e la consumano ovunque. Mia figlia, insieme a molti compagni, si faceva le ‘canne’ prima di andare a scuola; durante la ricreazione; appena finito; gli ‘spacciatori’ erano ragazzi che frequentavano la scuola; nei bagni sniffano Oki, prendono Tachipirina e altri medicinali che ci rubano in casa”, così ancora la mamma, che improvvisamente ha quindi realizzato di conoscere poco di sua figlia. “Ho digitato in Google il nome e cognome di mia figlia, era iscritta in Ask e non lo sapevo, era tutto pubblico; bastava leggere. È terribile la violenza verbale che si usano tra loro”, ha aggiunto ancora la donna nella sua lettera.

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