Messina, picchiavano e insultavano gli alunni di 6 e 7 anni: sospese 3 maestre
Bambini picchiati, insultati, minacciati. Tre insegnanti di una scuola elementare di un piccolissimo paesino dei Nebrodi, in provincia di Messina, sono state interdette dall'insegnamento dopo che le indagini della polizia di Sant'Agata di Militello hanno fatto emergere i maltrattamenti cui sottoponevano i piccoli alunni. L'ordine era chiaro: non raccontare nulla alla famiglia. "Sia chiaro, quello che succede in classe non si deve riferire a casa e quello che succede a scuola deve rimanere a scuola", dicevano le insegnanti ai bambini. Una delle docenti, di cinquantasette anni, è stata sospesa dall'insegnamento per un anno, le altre due, di quarantasette e quarant'anni, per sei mesi Misure interdittive emesse dal Gip di Patti, Ugo Molina, su richiesta del sostituto Procuratore Giorgia Orlando.
Nonostante gli inviti a tacere, i pianti e i racconti dei bambini – tra i sei e i sette anni – hanno fatto scattare le denunce dei genitori. Alcuni alunni hanno raccontato di colpi talmente forti da procurare bernoccoli, maltrattamenti nati da richieste come quella di cambiare maestra. Schiaffi, spintoni, e botte sono stati quindi ripresi dalle telecamere piazzate dai poliziotti nelle aule. Nelle immagini si vede la maestra di 57 anni mentre picchiava e insulta gli alunni. La donna afferra con violenza il bambino dalla giacca della tuta e lo trascina fuori strattonandolo e urlando. Si vede anche un bambino portare alla cattedra il proprio compito e venire colpito con uno schiaffo in faccia, bimbi nascosti sotto i banchi per paura. E poi gli insulti: "Sei una capra, cretino, schifosi, cammina tu e tua madre pure…Un porcospino sei, un ritardato mentale, siete cosa di stare per la strada è di andarsene veramente nel carcere minorile, non siete cosa di stare con le persone perbene. Appena tu non scrivi ti vengo a prendere e ti passo con i piedi sulla pancia, vi lascio il segno addosso per tutta la vita". Le altre due docenti appaiono spesso e sono, dicono gli investigatori, "imperturbabili" e partecipano "con impassibile e ingiustificata indifferenza, senza alcuna disapprovazione ai sistematici abusi e alle violenze fisiche e verbali". Interrogate sulla vicenda, hanno più volte negato quanto accaduto.