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Marò, altro rinvio: spostata al 4 agosto l’udienza della Corte suprema indiana

Va esaminato il ricorso dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. L’udienza era stata fissata per il 28 aprile, ma a seguito di numerosi spostamenti ha finito per protrarsi fino al 4 agosto. E tra 10 giorni scade il permesso della licenza in Italia di Latorre.
A cura di Biagio Chiariello
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L'udienza nella Corte suprema di New Delhi in cui sarà esaminato il ricorso dei marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, contro l'affidamento delle indagini all'agenzia anti-terrorismo (Nia). Il dibattimento era inizialmente previsto per il 28 aprile, poi era stato spostato al 7 e, ancora, al 14 luglio. Ora è stato posticipato al 4 agosto. I motivi che hanno spinto i giudici indiani a questo nuovo rinvio dell’esame del ricorso non sono stati specificati. L’ipotesi è che sia comunque da collegare alla decisione dell’Italia, come annunciato in un comunicato della Farnesina, di attivare un arbitrato internazionale “a conclusione della necessaria fase negoziale diretta con l’India e nell’impossibilità di intervenire ad una soluzione della controversia”.

Marò, ipotesi arbitrato internazionale

C’è da dire che tra una decina di giorni, il 15 luglio, scade la licenza di tre mesi concessa dalla Corte Suprema a Latorre per curarsi in Italia dopo l'ictus che lo aveva colpito il 31 agosto 2014. In realtà le terapie del Fuciliere non sono terminato, quindi è probabile che in settimana i suoi legali presentino ai giudici del massimo tribunale indiano un'istanza per l'ottenimento del rinnovo del permesso di residenza in Italia. C’è però anche una seconda ipotesi, richiamata nel recente comunicato della Farnesina, e cioè che l'Italia chieda alla Corte permanente di arbitrato (Cpa) "l'applicazione di misure che consentano la permanenza di Latorre in Italia e i rientro in Patria di Girone". Si ricorda che i marò sono accusati di aver ucciso il 15 febbraio 2015 due marinai indiani mentre erano in missione a protezione di una petroliera italiana in acque infestate da pirati.

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