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Mandano i figli a zappare invece che a scuola: genitori denunciati in Calabria

I carabinieri di Petilia Policastro, nel crotonese, hanno denunciato venti genitori, ritenuti responsabili della mancata frequentazione delle scuole dell’obbligo.
A cura di Biagio Chiariello
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Venti genitori nel crotonese sono stati denunciati dai carabinieri di Petilia Policastro per la mancata frequentazione delle scuole dell'obbligo da parte dei figli iscritti alle scuole elementari, medie e al biennio delle superiori nei comuni di Petilia, Mesoraca e Cotronei. Sono tutte famiglie italiane (solo una coppia è di nazionalità romena). Le loro scuse non sono state ritenute valide dai militari dell’Arma per giustificare l’abbandono scolastico prolungato da parte dei loro ragazzi. Spesso sono state addotte improbabili ( e senza alcuna certificazione medica) malattie dei giovani. In alcuni casi si è trattato di minori, figli di contadini che hanno rinunciato alla scuola per aiutare i genitori nei campi, ritrovandosi a 11 anni a lavorare la terra.

Ma il timore dei carabinieri è che in altri casi i giovani possano andare a rinfoltire le fila della criminalità locale. In tal senso, le forze dell’ordine avevano notato il figlio di un esponente di un cosca locale passare tutte le mattine nel bar del centro di Petilia. E’ bastato un controllo nella scuola dove risultava iscritto per scoprire che mancava dai banchi da tre mesi. Stando alle statistiche degli ultimi anni, il lavoro dei carabinieri sembra comunque aver portato a dei risultati concreti. Il primo anno le denunce relative all’abbandono scolastico erano state 28, l’anno seguente 26, poi 22 e infine quest’anno 20.

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