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Macedonia, manifestanti di destra protestano. Scontri in Parlamento: feriti diversi politici

La crisi istituzionale e etnica a Skopje si aggrava sempre più. Ieri, la protesta contro lʼelezione del presidente dellʼAssemblea nel corso di un voto considerato illegittimo. La polizia costretta ad evacuare il palazzo del Parlamento.
A cura di Biagio Chiariello
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Tensione altissima a Skopje, capitale della Macedonia, dove nella serata di ieri il palazzo del Parlamento ha visto l’irruzione di centinaia di manifestanti, sostenitori del fronte conservatore, che protestavano contro l'elezione alla presidenza dell'assemblea di un esponente della minoranza albanese. Negli scontri scoppiati in aula sono rimasti feriti alcuni deputati, tra i quali il leader dell'opposizione socialdemocratica Zoran Zaev. Secondo la polizia, ci sarebbero almeno 45 feriti, compresi alcuni poliziotti. Solo nella notte gli agenti sono riusciti ad evacuare il palazzo. Tutti gli ingressi sono ora presidiati da militari, mentre a difesa del parlamento sono state erette barriere metalliche. La polizia è intervenuta facendo ricorso anche a granate stordenti. "Nel tentativo di riportare la situazione sotto controllo dentro e fuori dal Parlamento, abbiamo ordinato alle forze di sicurezza di utilizzare tutti i mezzi", ha ammesso il ministro dell'Interno del governo ad interim Agim Nuhiu.

Un Paese senza governo

La stragrande maggioranza dei manifestanti sostiene il partito di destra VMRO-DPMNE dell'ex-Premier Nikola Gruevski. "La violenza non è la soluzione, è necessario calmare gli animi e evitare provocazioni", ha scritto quest’ultimo su Facebook.  Mentre il presidente Gjorgje Ivanov ha convocato per oggi i leader di tutti i partiti per tentare di trovare una soluzione alla crisi. “Nessuno da fuori può risolvere I nostri problemi. Lo dobbiamo fare noi", ha detto. Apprensione anche dalla vicina Serbia: "Non è solo un problema della Macedonia ma di tutti i Balcani. Invito i macedoni a sedersi a un tavolo e a trovare una soluzione pacifica", ha detto il premier Aleksandar Vucic.

La crisi politica in Macedonia

La Macedonia sta affrontando una profonda crisi politica dallo scorso dicembre, quando le elezioni anticipate sono state vinte dal partito VMRO-DPMNE del primo ministro Nikola Gruevski. Quest’ultimo però non è riuscito, di fatto, a formare un esecutivo. Una situazione che ha esasperato gli animi ed anche le rivalità etniche all’interno del paese. Le soluzioni più praticabili sono due: formazione di un governo guidato dall’opposizione o polarizzazione politica che potrebbe portare allo scontro etnico. I sostenitori di Gruevki, che manifestano da mesi, chiedendo nuove elezioni, hanno portato l’assalto al parlamento macedone poiché, secondo loro, il voto avvenuto in serata per eleggerne il presidente dell'assemblea (un esponente della minoranza albanese) sarebbe stato illegittimo, avendo preso luogo dopo la fine della sessione ordinaria. Ma soprattutto perché un’alleanza tra i socialdemocratici e i tre partiti di minoranza albanese è mal vista dalla destra del paese.

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