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Lucca, uccide il suo caporeparto: colpa di uno scherzo dei colleghi?

Alcuni dipendenti dell’azienda per cui lavorava, avrebbero deciso di fare una burla all’omicida, Massimo Donatini: “Il superiore, Francesco Sodini, si sta controllando con telecamere nascoste nel tuo reparto”. L’uomo ci avrebbe però creduto, fino a compiere martedì il gesto estremo.
A cura di Biagio Chiariello
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Uno scherzo architettato durante una cena fra colleghi che avrebbe scatenato la tragedia. Ci sarebbe dunque una burla, almeno secondo quanto scrive il Corriere Fiorentino, dietro l'omicidio di Francesco Sodini, il caporeparto della cartiera lucchese ucciso dall'operaio Massimo Donatini. Alcuni colleghi avrebbero preso in giro il killer dicendogli che erano state montate delle telecamere nel suo reparto per controllarlo, e che c’erano delle immagini che lo avrebbero messo in difficoltà – ritraendo ad esempio l’uomo intento ad usare il cellulare in orario di lavoro.

“Lo scherzo nato a cena, la storia inventata che Donatini sarebbe stato visto dalle telecamere compiere azioni non autorizzate durante le ore di lavoro, come usare il cellulare, e che la scoperta gli avrebbe causato il licenziamento è la voce più fondata che circola anche tra i colleghi”, spiega al Tirreno Donato Castellano, operaio Lucart. Donatini dunque avrebbe preso lo scherzo sul serio, sino a farle diventare una verità assoluta nella sua mente. Da quel momento, sarebbe iniziata per l’operaio una vera e propria ossessione, culminata col gesto estremo di martedì mattina.

Il suo collega è sconvolto: “Sono sempre stati due pezzi di pane Sodini e Donatini. A Sodini poi se gli chiedevi un favore te ne faceva due”. Il caporeparto è ricordato oggi da tutti come una persona a modo, come sottolinea un altro dipendente: “Sodini era una persona bravissima, una ricchezza per tutto il gruppo. L’altro lo ricordo come un lavoratore tranquillo. Sarà anche stato vittima di uno scherzo, ma a 43 anni non si è bambini, bisogna saper capire se ti dicono qualcosa per burla, per battuta. Sì, in fabbrica si dice che lo scherzo sia partito la sera della cena del reparto dove lavoravano Sodini e Donatini. Ma a una cena di lavoro una battuta è anche normale”. Nel frattempo, oggi, in una chiesa dell’Arancio stracolma si sono svolti i funerali di Sodini.

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