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“Lotta di classe”: cosa vuol dire essere un insegnante oggi? Lo racconta Mario Fillioley

Un vero e proprio diario di scuola, lungo un anno, ma scritto da un insegnante: è il nuovo libro di Mario Fillioley, pubblicato da Minimum Fax.
A cura di Federica D'Alfonso
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"Lotta di classe", Mario Fillioley, copertina da Minimum Fax
"Lotta di classe", Mario Fillioley, copertina da Minimum Fax

Essere un insegnante vuol dire mettersi in gioco ogni giorno, e scegliere di imparare da chi pensi non potrebbe insegnarti niente. E per questo, è un lavoro difficile. Un lavoro che molto spesso, è difficile anche da immaginare: ma adesso c'è lui, il professor Fillioley, a raccontarci cosa vuol dire essere un docente oggi, all'epoca della “buona scuola”. Ha scelto di farlo nel modo più diretto possibile: attraverso un diario, che racconta un anno di scuola, dal 14 settembre 2015 al 12 giugno 2016, in cui si mischiano episodi di vita vissuta in classe, riflessioni, e la voce stessa dei suoi alunni. Pubblicato da Minimum Fax, “Lotta di classe” si sviluppa attraverso episodi salienti e personaggi a metà fra realtà e immaginazione, come una sorta di "romanzo di formazione dell'insegnante".

In “Lotta di classe” Mario Fillioley descrive il suo primo anno da docente di ruolo come professore di lettere in una scuola media, la “Alessandro Volta” di San Gemini, in provincia di Terni. Il professor Fillioley racconta di Donato che improvvisamente di sente male a scuola, che “si sente stringere la gola”, e tutte le sensazioni che lo colgono nel vedere il ragazzo stare male, piangere, rassicurarsi. Fare i conti con se stesso, insomma. Racconta la noncuranza dei colleghi, magari avvezzi da anni a vedere i piccoli litigi fra adolescenti, e la sua voglia di comprendere, fino in fondo, il mondo lontano e complicato dei ragazzi.

Essere insegnante: imparare ogni giorno

Mario Fillioley lavora ad ottocento chilometri da dove ha sempre vissuto, come molti docenti che tentano di conquistare un posto nella scuola pubblica. I suoi pensieri gli fanno compagnia, lo spronano a continuare il suo lavoro, anche fra i mille dubbi e le incertezze che derivano da questo lavoro. Cosa vuol dire stare in classe, essere insegnante ma anche un modello per venti ragazzi che ti guardano, e ti giudicano, dall'alto dei loro banchi? Fillioley cerca di rispondere a queste domande, in un'epoca in cui la scuola è sempre più complessa.

Forte dell'esperienza da blogger sul Post, Fillioley riesce nel difficile racconto di un insegnante che è stato a sua volta alunno e ragazzino, che si ritrova a scuola ma in un'epoca completamente cambiata:un linguaggio semplice, ma profondo, che ben restituisce la complessità dell'esperienza da insegnante ma che allo stesso tempo non tradisce l'avventura di reinventarsi come uomo e come docente ogni giorno.

E in fin dei conti il suo racconto non è solo una testimonianza importante per comprendere come si sta, oggi, in cattedra, ma anche per riscoprire come si è stati, in passato, ragazzi e alunni.

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