9 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Livorno, emergenza rifiuti: critiche al sindaco dei 5 Stelle Nogarin

Cassonetti strapieni a causa dello sciopero dei lavoratori Aamps. Il Comune rifiuta di ricapitalizzare la società in forte debito.
A cura di Davide Falcioni
9 CONDIVISIONI
Immagine

A Livorno è emergenza rifiuti: l'amministrazione comunale della città, guidata dal sindaco del Movimento 5 Stelle Filippo Nogarin, ha chiesto al consiglio di amministrazione dell'Aamps (l'azienda pubblica per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti) di avviare la "procedura di concordato fallimentare in continuità". Il bilancio societario è infatti fortemente in passivo e sarebbe necessaria una ricapitalizzazione da almeno 6 o 7 milioni di euro: fondi, però, che secondo Nogarin non sono nelle disponibilità del Comune e si potrebbero reperire solo al patto di applicare pesantissimi tagli a molti altri servizi essenziali. Per questo, allo scopo di trovare una soluzione sostenibile, è stato convocato per oggi il Consiglio comunale con la vicenda Aamps all'ordine del giorno.

In questo quadro i lavoratori dell'azienda continuano a rimanere in stato di agitazione: le strade traboccano di rifiuti perché i servizi garantiti sono solo quelli a scuola, asili, ospedali e caserme. Ieri i mezzi della nettezza urbana hanno ripulito piazza Cavallotti, sede di un affollato mercato, dopo che per 18 ore era rimasta sommersa dai rifiuti. Tutti gli altri circa 4 mila cassonetti in città sono tuttavia stracolmi di spazzatura.

Nel frattempo la vicenda sta esponendo il sindaco Nogarin, eletto nelle fila dei 5 Stelle, a forti critiche. Beppe Grillo, tuttavia, non ha esitato a difenderlo: "Quella di A.AM.P.S., azienda della gestione rifiuti, di proprietà del Comune di Livorno, è una pentola che non deve essere scoperchiata e in molti nel PD non dormono sonni tranquilli di fronte alla prospettiva di portare i libri contabili in tribunale.
Il PD a Livorno – scrive il comico sul suo blog – non si è preoccupato di riscuotere la tariffa rifiuti per anni, tanto a tenerla in vita c'erano le banche, come il Monte dei Paschi di Siena. Istituti di credito che, col M5S ad amministrare, hanno chiuso i rubinetti. È per questo che l'amministrazione 5 Stelle ha ereditato dal Pd 42 milioni di euro di debiti. Il sindaco Nogarin aveva due opzioni: – ricapitalizzare l'azienda, sottraendo al bilancio quasi 11 milioni di euro di qui a fine 2016, gravando così sui servizi essenziali tagliando in maniera pesante, anche da punto di vista occupazionale – e così chi l'ha messa in ginocchio l'avrebbe passata liscia. – oppure, in alternativa, avviare un concordato preventivo in continuità, capace di risanare l'azienda attraverso l'intervento dei commissari e garantendo al massimo i creditori, i posti di lavoro di tutti gli operai e i loro stipendi. Si è puntato sulla seconda opzione: non gravare sui cittadini, tutelare gli operai e far emergere le responsabilità della precedente amministrazione Pd. Qualcuno forse farebbe meglio ad andarsi a costituire".

9 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views