53 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La morte della giornalista giapponese ad Aleppo (VIDEO)

Il ministero degli Esteri giapponese conferma la morte della giornalista Mika Yamamoto avvenuta durante uno scontro a fuoco tra l’esercito siriano e le forze ribelli. Nel video parla il capitano dei ribelli che mostra il corpo: “E’ stato l’esercito di Assad”.
53 CONDIVISIONI

ATTENZIONE: Queste immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità.

Il ministero degli Esteri giapponese conferma la morte della giornalista Mika Yamamoto avvenuta durante uno scontro a fuoco tra l'esercito siriano e le forze ribelli. Nel video parla il capitano dei ribelli che mostra il corpo: "E' stato l'esercito di Assad".

E' arrivata la conferma ufficiale da parte del ministero degli Esteri giapponese, sulla morte della giornalista Mika Yamamoto ad Aleppo. La 45enne è stata identificata da un collega che ha riferito che sarebbe stata colpita durante uno scontro a fuoco tra ribelli e soldati dell'esercito siriano. Si tratta della quarta reporter straniera che perde la vita in Siria, ad Homs morirono un'americana ed un fotografo francese. Mika era una "veterana" del giornalismo di guerra, aveva avuto esperienze in Iraq ed in Afghanistan e già nel 2003 riuscì a salvarsi per miracolo dal bombardamento sul Palestine Hotel di Baghdad ad opera di un carro armato degli Stati Uniti d'America.

Il capitano ribelle Ahmed Ghazali conferma nel video che la Yamamoto è rimasta uccisa negli scontri di Aleppo, dando piena responsabilità all'esercito del presidente siriano Assad. La televisione araba Al-Huba, finanziata dagli Stati Uniti, ha dichiarato, in contrapposizione a quanto rivelato dai ribelli, che la vittima sarebbe stata uccisa da combattenti che indossavano divise simili al Libero Esercito Siriano, il braccio armato in opposizione all'esercito composto per lo più da disertori.  Gli attivisti dell'Osservatorio siriano, i primi a dare soccorsi alla reporter e a portarla in ospedale, hanno dichiarato che, con la Yamamoto, vi erano altri tre giornalisti stranieri che attualmente risultano ancora dispersi.

53 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views