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La Grecia paga la rata all’Fmi (ma valuta di accettare il “soccorso russo”)

I governo greco ha restituito 750 milioni di euro attingendo prevalentemente a un altro fondo dell’FMI.
A cura di Davide Falcioni
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La Grecia ha restituito al Fondo Monetario Internazionale la rata del prestito di 750 milioni di euro, utilizzando tuttavia 650 milioni delle riserve SDR detenute presso l'FMI di Washington, che avrebbe dato il suo consenso a causa della gravissima crisi di liquidità in cui versa Atene. A renderlo noto alla Reuters sono state fonti dell'esecutivo guidato da Tsipras, sottolineando che le riserve Sdr andranno ricostituite in "alcune settimane". Il pagamento della rata al Fondo Monetario Internazionale apre nuovi problemi al governo ellenico, che ha attinto a piene mani nei fondi egli enti locali greci.

La situazione economica di Atene continua dunque ad essere molto delicata. Ieri, inoltre, dopo l'eurogruppo il Fondo Monetario Internazionale avrebbe annunciato di non voler partecipare a un terzo salvataggio della Grecia. Lo rivela El Mundo, secondo cui l'FMI avrebbe rifiutato di "metter mano al portafogli" elargendo nuovi aiuti per 50 miliardi di euro, ufficialmente a causa della scarsa disponibilità a "collaborare" del governo ellenico, che continua a rifiutare di imporre alla popolazione nuove misure di austerity.

A tal proposito è filtrata la notizia che Sergei Storchak, vice ministro delle Finanze russo, avrebbe offerto ad Atene di accedere alla banca dei Brics, la banca formata da Russia, Cina, Brasile, India e Sudafrica con riserve pari a 100 miliardi di dollari. La possibilità che Atene accetti verrà discussa a giugno in un vertice a San Pietroburgo. Nel frattempo il governo greco chiederà questa settimana al gruppo di pretendenti in short list per la privatizzazione del Porto di presentare offerte riviste per una quota del 51% del principale scalo navale della Grecia: Atene prevede di offrire al vincitore un'ulteriore quota del 16% nel corso dei prossimi cinque anni.

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