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La crisi rende pazzi: in Grecia boom di ricoveri negli ospedali psichiatrici

Disoccupati, uomini d’affari in bancarotta, padri di famiglia senza risorse per mantenere i figli: negli ospedali psichiatri greci è boom di ricoveri a causa della crisi economica.
A cura di Davide Falcioni
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Come se non bastassero le difficoltà ad accedere ai beni di prima necessità e quelle a farsi ottenere cure mediche gratuite i cittadini greci sono alle prese con un altro allarme: la crisi economica che perdura dal 2008 ed ha inginocchiato il paese ha portato con sé un importante incremento delle malattie mentali. Medici e psicologi ormai concordano che i drastici cambiamenti delle condizioni di vita di milioni di cittadini hanno causato conseguenze importanti anche sul loro stato di salute mentale. Stando a quanto riferisce il sito di informazione GreekReporter gli ospedali psichiatrici sarebbero colmi di pazienti le cui condizioni sarebbero talvolta drammatiche. Nella struttura di Dafne, ad esempio, i funzionari dell'ospedale psichiatrico registrano 200 nuovi pazienti ogni mese: tale numero supera del 30% la capacità di ricezione per cui i ricoverati rimangono in attesa nei corridoi e sono costretti a dormire sulle lettighe.

Non solo: il numero degli ingressi volontari è infatti aumentato a dismisura dal 2010. Ad oggi, quasi il 55% dei pazienti viene ricoverato per disordini mentali per intervento della polizia o per ordine di un magistrato. I pazienti sono per lo più disoccupati, uomini d'affari finiti in bancarotta o genitori che non hanno i mezzi per garantire un sostentamento dignitoso ai propri figli. I pazienti hanno in larga parte oltre 40 anni e non hanno mai dato segni di grave instabilità mentale in passato. Sempre a causa della povertà, figlia delle politiche di austerity che hanno imposto tagli a stipendi e posti di lavoro, anche centinaia di persone senza fissa dimora sono finite negli ultimi tempi negli ospedali psichiatrici con gravi disturbi mentali. Solitamente si tratta di pazienti che rimangono in ospedale per un breve periodo di tempo e poi tornano di nuovo in strada senza ricevere più alcuna assistenza medica.

La situazione, dunque, appare sempre più drammatica, anche perché le stesse strutture ospedaliere sono alle prese con continui tagli. Nei primi nove mesi del 2014, 3.412 pazienti sono stati esaminati all'ospedale Dafne ma solo 1.757 sono stati ammessi. "Purtroppo in questo momento non abbiamo le strutture necessarie per aiutare queste persone e anche i redditi dei loro famigliari si sono notevolmente ridotti", ha spiegato il direttore della struttura, Theodoros Megalooikonomon.

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