L’uomo nato con le dita dei piedi al posto di quelle delle mani

Richard Stott è un uomo di 28 anni britannico nato con una singolare deformità ad un arto: al posto delle dita delle mani ha quelle dei piedi. All’uomo è stata diagnostica la sindrome di Poland al momento della nascita: la sua mano sinistra non si è mai sviluppata al 100%, rendendo l’arto praticamente inutilizzabile. Ha subito 15 operazioni nel corso degli anni, una delle quali ha portato i medici a rimuovergli il secondo dito del piede per innestarlo sulla nocca della mano sinistra. Ora, per la prima volta, riesce a tenere le cose con la mano sinistra. Ciò ha migliorato notevolmente la qualità della sua vita. Richard, in un’intervista al Daily Mail, ha ammesso che la disabilità ha contribuito positivamente alla sua carriera ad attore, visto che l’aspetto ‘sinistro’ della sua mano sinistra gli ha fatto ottenere ruoli importanti in commedie teatrali come Riccardo III o La Bella e la Bestia.

Richard ha raccontato di aver imparato sin da subito a convivere con la sua deformità. “Ho avuto un periodo difficile solo quando ero più giovane, ma sono riuscito subito a superarlo” dice. A scuola, a Beverley, East Yorkshire, la sua disabilità non gli ha causato grossi problemi, anche durante le lezioni di Educazione Fisica. Dopo aver terminato la scuola con ottimi voti, Richar si è trasferito a Manchester dove ha iniziato a frequentare Arden School of Theatre. Ma al primo provino ufficiale, l’uomo ha pensato che la sua carriera fosse già terminata. “Il regista ha detto a tutti: ‘In questa scena dove recitare tenendo su le vostre mani’. Ho capito subito che non avrei ottenuto quel ruolo”. Ma nonostante queste prime battute d'arresto, il ragazzo ora pensa che la sindrome di Poland sia un vantaggio per il suo lavoro da attore. “Stranamente, aiuta. L’ultimo lavoro che ho ottenuto era una versione modernizzata della Bella e la Bestia. Il regista voleva che uno dei personaggi avesse qualche tipo di deturpazione fisica” ha spiegato.

Attualmente Richar vive a Cambridge con la sua fidanzata di lunga durata, Loriana, 29 anni, che si occupa della ricerca sulle cellule staminali embrionali con gli scienziati dell'Università di Cambridge. Al loro primo incontro, non era sicuro di quando e se menzionare il suo difetto, ma poi ha scoperto che alla ragazza non importava assolutamente nulla della sua mano deforme: “Non ne parliamo praticamente mai, stiamo insieme da 5 anni ormai”.