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L’Agcom bacchetta i telegiornali: “Troppo Renzi in tv, più spazio al M5S”

L’autorità garante ha bacchettato il Tg di La7 che dà troppo spazio al Premier mentre ha richiamato diversi Tg a dare più spazio ai Cinque Stelle.
A cura di Antonio Palma
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Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni bacchetta i telegiornali nazionali che non rispettano le regole della par condicio in tv per la campagna elettorale delle elezioni europee 2014. L'Agcom ha inviato un ordine di riequilibrio a numerosi Tg delle emittenti nazionali lamentando in generale una sovresposizione del Presidente del consiglio Matteo Renzi a fronte di una scarsa presenza dei rappresentanti del Movimento Cinque Stelle. In particolare l'autorità garante per le comunicazioni ha bacchettato il Tg di La7 diretto da Enrico Mentana per gli eccessivi tempi di parola concessi al Premier Renzi, e ha inviato un richiamo formale a riservare maggior spazio al Movimento Cinque Stelle a Studio Aperto su Italia Uno, Rai News 24, Sky Tg24 e Cielo. I richiami si rifanno ai dati raccolti dall'Agcom sugli spazi concessi ai politici nel periodo che va dal 5 al 18 aprile.

Equa ripartizione dei tempi concessi – Dall’analisi dei dati sul pluralismo politico e istituzionale in tv "sono emerse alcune criticità riguardanti la parità di trattamento tra i soggetti politici e istituzionali e sono stati adottati i provvedimenti conseguenti" ha spiegato una nota stampa diffusa dalla stessa Autorità presieduta da Angelo Cardani. Nella sua verifica per la campagna elettorale delle elezioni europee 2014 l’Autorità ha anche segnalato ad alcune emittenti "l’esigenza di assicurare un’equa ripartizione del tempo di parola tra i soggetti politici nelle diverse edizioni dei notiziari". La prossima verifica dell'Agcom, come previsto dal regolamento in materia di par condicio, sarà relativa al periodo compreso tra il 19 aprile e il 2 maggio.

Mentana: "Il Tg non è una farmacia" –  Dopo il richiamo formale dell'Agcom, arriva la replica del direttore del Tg di La7, Enrico Mentana, che attacca: "Il Tg non è una farmacia, deve poter seguire gli avvenimenti e le informazioni". "Per la stupidità della legge e per insipienza dell’Agcom è stata inserita nel computo del Tg la conferenza stampa di Renzi e non l’analogo tempo dato a Di Maio e Romani in serata con un ascolto superiore" ha spiegato Mentana, aggiungendo: "È una decisione ridicola e insensata". "Il paradosso è che l'aver trasmesso un avvenimento di interesse pubblico in edizione straordinaria, ha fatto sballare tutte le nostre percentuali" ha proseguito il Direttore, sottolineando: "In più si considera che abbiamo trasmesso l'edizione straordinaria con Renzi alle 18, in orario non di punta, le due principali opposizioni hanno avuto lo stesso tempo di Renzi la stessa sera a Bersaglio Mobile, in condizioni di ascolto migliori, ma questo tempo non è stato conteggiato". "Il risultato è che una legge, nata in altri tempi per limitare lo spazio per Berlusconi in tv, ora diventa una tagliola che impedisce di fare il proprio mestiere" ha concluso Mentana.

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