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Kabul, attentato a un funerale dove partecipa il premier. Almeno 18 vittime

Le vittime accertate sono al momento 18: partecipavano tutte al corteo funebre di Salim Ezadyar, figlio del vicepresidente del Senato, uno dei cinque morti causati dagli spari della polizia durante una manifestazione di protesta contro il peggioramento delle condizioni di sicurezza nella città.
A cura di Davide Falcioni
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Ancora paura a Kabul, capitale dell'Afghanistan, dove un attentato terroristico ha causato numerose vittime durante i funerali di  Salim Ezadyar, figlio del vicepresidente del Senato, uno dei cinque morti causati dagli spari della polizia durante una manifestazione di protesta contro il peggioramento delle condizioni di sicurezza nella città. La contestazione faceva seguito all'attentato di mercoledì scorso nel quartiere diplomatico, dove sorgono il palazzo presidenziale e numerose ambasciate, in cui sono hanno perso le vita circa 90 persone e centinaia sono rimaste ferite; l'intera zona dell'attentato è stata isolata ed è pattugliata da mezzi blindati.

Il bilancio delle vittime è di almeno 18 persone, anche se i feriti sono numerosi e non è escluso che possa aumentare nelle prossime ore. Il primo ministri Abdullah Abdullah, che era presente alle esequie, è rimasto fortunatamente illeso. Il politico è stato subito portato via dal cimitero dal suo servizio di sicurezza e accompagnato in un luogo sicuro. Le esplosioni lungo il percorso del corteo funebre sarebbero state più di una, a quanto sembra almeno tre, almeno secondo le prime ricostruzioni. Non è ancora stato reso noto se si è trattato di autobombe o meno.

I talebani escludono il coinvolgimento nell'attentato

Per il momento – almeno stando alle ancora scarne informazioni provenienti dall'Afghanistan – sembrerebbe che i talebani abbiano negato di essere responsabili dell'attentato. Subito dopo la triplice esplosione, e come avevano già fatto in occasione della carneficina di tre giorni fa vicino alla ‘Zona Verde' di massima sicurezza della capitale, il portavoce degli insorti, Zabihullah Mujahid, ha diffuso un comunicato per escludere ogni coinvolgimento delle formazioni talebane nell'attentato. Per Mujahid si tratterebbe di "screzi interni fra nemici".

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