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Juncker: “Patto di stabilità non è stupido. Italia unica a beneficiare della flessibilità”

A margine della plenaria Cese, il presidente della Commissione europea ha affrontato vari temi, tra cui la disoccupazione e l’emergenza immigrazione. “Alcuni paesi partecipano alla ripartizione dei rifugiati, altri dicono di no perché sono cattolici e non vogliono musulmani. Questo è inaccettabile”, ha sottolineato Juncker, complimentandosi con l’Italia per il piano di accoglienza dei migranti.
A cura di Charlotte Matteini
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L'Unione europea va molto male. A dirlo non è un detrattore dell'Istituzione, ma il presidente della Commisione Jean-Claude Juncker durante la plenaria del Cese. "Un anno fa dicevo che non c'era abbastanza Unione e dopo un anno non posso che ripeterlo. Le rotture e le fessure sono numerose e sono pericolose". Il presidente sottolinea inoltre che "c'è ancora troppa disoccupazione, anche se l'Europa ha creato 8 milioni di posti di lavoro ed il tasso di occupazione è vicino a quello degli Usa.

L'Unione europea è davanti a una policrisi, prosegue Juncker, ed è "alle prese con le crisi dei rifugiati, la Brexit e la mancanza di investimenti, le crisi in Ucraina e Siria e si dimentica che la Siria è un vicino dell'Europa, perché è molto vicina a Cipro". Insomma, secondo il presidente della Commissione europea la situazione è davvero preoccupante ed è necessario agire mettendo il campo tutte le forze a disposizione.

"Il patto si stabilità non è stupido, come diceva un mio predecessore, perché le cifre lo dimostrano. Non deve essere un patto di flessibilità, abbiamo già introdotto molti elementi di flessibilità combattendo contro chi sapete, elementi senza i quali l'Italia quest'anno avrebbe potuto spendere 19 miliardi di meno. "Nel 2009 il deficit medio era del 6,3%, ora la media è dell'1,9%. E' la prova che il consolidamento progredisce", ha sottolineato Juncker, aggiungendo inoltre che la clausola degli investimenti introdotto dalla Ue ha giovato alla situazione italiana, unico Paese che al momento ne beneficia.

Riguardo la questione clima, il presidente della Commissione sferza gli Stati membro dell'Europa: "Sulla questione del clima siamo ridicoli per la tuttora mancante ratifica dell'accordo di Parigi. Siamo stati i promotori dell'accordo ma ora gli Stati Uniti, la Cina, l'India e il Giappone ratificano e l'Europa? Così perdiamo la faccia sul piano internazionale. Ne va dell'influenza e della credibilità Ue nel mondo", ha sottolineato Juncker.

"La crisi dei rifugiati è importante perché è il motivo per cui la Ue si divide e l'Unione non deve lasciare sole l'Italia, la Grecia o Malta, i paesi in prima linea che la Ue deve assistere. Ammiro l'Italia, fa meglio della Grecia perché ogni giorno salva migliaia di vite e le navi di tutta Europa portano tutti in Sicilia e lasciano all'Italia il compito di nutrirli e ospitarli". Sottolineato ciò, Juncker ha comunque ribadito la necessità di una ripartizione dei rifugiati in tutta Europa, senza distinzione di razza, sesso o religione. "Alcuni paesi lo fanno, altri dicono di no perché sono cattolici e non vogliono musulmani. Questo è inaccettabile perché non si tratta di musulmani ma di esseri umani. Non possono fare la ripartizione? Allora devono partecipare di più al rafforzamento della protezione delle frontiere esterne che va fatta entro fine ottobre", ha concluso il presidente della Commissione europea.

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