“Jihadisti dell’Isis tra i migranti sbarcati a Lampedusa”. L’allarme del governo francese

Miliziani dello Stato Islamico potrebbero celarsi tra i migranti che viaggiano dalla Libia verso Lampedusa.  E’ il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, ad esprimere forte preoccupazione riguardo "all'esplosiva situazione" nel Paese in balia di una guerra civile che dura da oltre un anno e saturo di elementi dell'Isis, infiltrati da Siria e Iraq. Sottolineando che Lampedusa è a 350 chilometri dalle coste della Libia, Le Drian ha evidenziato che il Deash “si sta espandendo. Quando arriverà il bel tempo nel Mediterraneo, c'è il rischio che i combattenti si mischino ai migranti. Si tratta di un rischio molto serio", ha dichiarato il ministro francese.

“Tutti sono consapevoli del pericolo che il conflitto in Siria ed Iraq, dove stiamo vedendo alcuni risultati positivi, si trasferisca in un nuovo conflitto in Libia", ha aggiunto, ribadendo che la soluzione politica "è il solo modo di sradicare il problema". Per il ministro bisogna consentire alla comunità internazionale “di aiutare militarmente il futuro governo di unità nazionale e impedire ai terroristi dello Stato islamico di destabilizzare il paese”. E ancora: “L'unica maniera per evitare una crisi devastante è contribuire a trovare l'unità politica della Libia, in modo da avere un interlocutore, credibile e concreto, ha sottolineato Le Drian.

Il jihadista francese

Nel frattempo il Guardian afferma che  il jihadista biondo che appare nell'ultimo filmato di una esecuzione dell'Isis è un cittadino di origine francese. Nel video l'uomo, che minaccia nuovi e violenti attacchi terroristi in Occidente, parla appunto francese. Ha i capelli chiari che fuoriescono dal passamontagna che gli lascia scoperti solo gli occhi. Nel video il jihadista spara alla testa di un uomo accusato di essere una spia. Nelle stesse immagini, appaiono altri terroristi dello Stato islamico che giustiziano i loro prigionieri. Nello specifico, l'uomo accusa Spagna e Portogallo che il Daesh vuole gli siano restituiti per ricostituire ‘al Andalus’, nome della penisola Iberica sotto la dominazione musulmana.