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Italicum: il Governo pone la fiducia. Renzi: “Mi mandino a casa se vogliono”

Il Consiglio dei ministri autorizza l’apposizione della fiducia sulla legge elettorale. Da domani il voto sulla prima delle tre questioni di fiducia.
A cura di Redazione
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Ore 21.00 – Renzi: "Se non decide più nessuno è anarchia". Dopo una giornata politica infuocata, il Presidente del Consiglio in serata torna alla carica sull'Italicum e sulla fiducia in Parlamento sulla legge elettorale chiesta dal governo con frasi che faranno discutere. "Non c'è cosa più democratica di mettere la fiducia: se passa, il governo va avanti. Altrimenti va a casa" ha dichiarato infatti il Premier durante un'intervista rilasciata al Tg1, aggiungendo: "Cosa c'è di più democratico di chi rischia per le proprie idee. È tempo del coraggio non di rimanere attaccati alla poltrona". "Se vogliono possono mandarci a casa ma non farci desistere dall'obiettivo di cambiare l'Italia, una cosa che serve a tutti gli italiani" ha proseguito Renzi che rivolto a Forza Italia ha commentato: "Gli ultimi che avevano messo la fiducia sulla legge elettorale sono stati Alcide De Gasperi e Aldo Moro. Al bivio se scegliere De Gasperi e Moro o Brunetta nessuno ha alcun dubbio. Fi è libera di cambiare opinione, noi abbiamo bisogno di cambiare l'Italia". Infine il Premier non si è risparmiato una frecciata alla minoranza del Partito Democratico che ha annunciato il suo voto contrario alla fiducia in Aula. "Abbiamo discusso a lungo con la nostra minoranza, cambiato la legge venendo incontro alle richieste: adesso è il momento di non girare intorno. Bisogna rispettare la volontà della maggioranza. Se non decide più nessuno è anarchia".

ORE 18:30 – Saranno 3 le questioni di fiducia poste sulla legge elettorale: la prima votazione avverrà domani sull'articolo 1 (per regolamento devono intercorrere almeno 24 dall'apposizione della questione di fiducia al voto), le altre due (articoli 2 e 4) nella giornata di giovedì.

ORE 17:30 – Speranza e D'Attorre domani non voteranno la questione di fiducia, mentre Cuperlo, confermando di ritenere "molto grave" la scelta del Governo, non si sbilancia. Bersani invece conferma: non voterà la fiducia. Come previsto, per il momento non c'è una posizione unitaria della minoranza del Partito Democratico e, secondo alcuni calcoli, il Governo dovrebbe confermare un margine rassicurante di voti a favore.

ORE 16:20 – Intanto Pippo Civati conferma che non voterà la fiducia al Governo Renzi.

ORE 16:15 – La Boldrini ricorda che il Governo può "in ogni momento del processo legislativo ricorrere al voto di fiducia" e che i casi di esclusione "sono individuati dall'articolo 116 comma 4 del Regolamento" e tra questi non rientra la legge elettorale. Dunque, la Presidenza "senza entrare nel merito delle valutazioni sull'opportunità politica del voto di fiducia, non può che ammettere la questione di fiducia".

ORE 15:55 – Parla il deputato del Partito Democratico Ettore Rosato: "L'incoerenza non è nostra, ma di chi ha votato Italicum al Senato e ora minaccia di non farlo". Poi l'affondo contro Sel (in pratica Rosato rinfaccia l'abbassamento della soglia di sbarramento come una "concessione") e contro il M5S, che provoca le urla dei colleghi dell'opposizione.

Nel frattempo Renzi ricorda su twitter che il Parlamento può tranquillamente mandarlo a casa:

Un concetto esplicitato meglio su facebook:

ORE 15:40 – Durissimi anche i commenti di Ignazio La Russa e Mara Mucci, che stigmatizzano il comportamento del Governo. Il relatore di minoranza, dopo un siparietto con la Boldrini, ironizza: "Giusto non rischiare che qualcuno pensi con la propria testa e meglio togliere la parola al Parlamento…". Fabiana Dadone del Movimento 5 Stelle: "Non c'era fretta di approvare la nuova legge elettorale, il vostro è stato un atteggiamento miserabile. Se i cittadini sapessero cosa fate qui dentro verrebbero a prendervi per il colletto".

ORE 15:35 – Arriva anche il commento di Matteo Renzi, affidato al suo profilo twitter:

ORE 15:30 – Brunetta: "Non consentiremo che quest'Aula diventi un bivacco di manipoli renziani. Il Presidente del Consiglio è solo, con parlamentari abusivi, ad imporre a colpi di maggioranza una legge elettorale che uccide la democrazia".

ORE 15:25 – Maria Elena Boschi pone la questione di fiducia sull'approvazione senza modifiche della legge elettorale. L'Aula reagisce con urla e insulti verso il Governo. Durissimo Arturo Scotto, di Sinistra Ecologia e Libertà: "È inaccettabile che il Governo usi il Parlamento per regolare conti interni al PD. Non è pensabile mettere la fiducia su una legge di rilievo costituzionale, oggi è il funerale della democrazia". Poi i deputati di Sel lanciano crisantemi in Aula.

Il Governo è autorizzato a porre la questione di fiducia sull’approvazione senza ulteriori modifiche della legge elettorale. Ad annunciarlo sono state fonti di Governo, dopo il via libera del Consiglio dei ministri. “La questione di fiducia verrà posta adesso, alla ripresa dei lavori dell'aula”, ha spiegato il ministro Galletti, chiarendo definitivamente la volontà del Governo di procedere a tappe forzate per l’approvazione dell’Italicum. In sostanza, malgrado l'ampio margine con il quale sono state bocciate le questioni pregiudiziali, l'esecutivo si riserva la possibilità di apporre la fiducia sui quattro articoli che compongono il disegno di legge elettorale.

Si tratta di una decisione importantissima, che cambia lo scenario politico e rischia di avere serie ripercussioni sul futuro stesso dell'esecutivo. Come noto, infatti, la minoranza del Partito Democratico chiede da tempo che si modifichi il testo dell'Italicum approvato al Senato della Repubblica e ha sempre mostrato grande contrarietà rispetto all'ipotesi di blindare il testo con la fiducia. Solo pochi minuti fa, ad esempio, Pippo Civati era stato chiaro: "Sono atarassico e sereno. Come ho votato sulle pregiudiziali? Il voto è segreto. Se mettono la fiducia lo dirò". E D'Attorre aveva spiegato come la volontà fosse quella di "proseguire il confronto", mentre "la fiducia preclude la discussione e sarebbe atto grave".

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