Isis, le università francesi avvisano i ricercatori: “Attenzione ai rapimenti”
La Francia è in guerra contro lo Stato Islamico e il timore di ripercussioni per i cittadini transalpini è ai massimi livelli. Mentre l'aviazione bombarda le postazioni degli jihadisti in Iraq, in Algeria lo scorso 24 settembre è stato decapitato l'ostaggio Hervè Gourdel, rapito pochi giorni prima mentre effettuava un trekking. I suoi aguzzini – facenti capo a un'organizzazione terroristica collegata all'Isis – avevano chiesto in cambio della sua liberazione che Hollande fermasse immediatamente i raid aerei. La tensione, dunque, è ai massimi livelli e anche il mondo accademico sta cercando di correre ai ripari: il Centre national de la recherche scientifique e molte altre università francesi – tra le quali la Normale – hanno inviato ai loro dottorandi e ricercatori una lettera che li mette in guardia dal pericolo rappresentato dallo Stato Islamico.
Salve,
come sapete l'Is ha minacciato di attaccare ogni cittadino francese nel mondo e questa minaccia è stata eseguita meno di 24 ore dopo in Algeria. Di fronte a questo pericolo vi chiediamo:
– di essere particolarmente vigili sia in territorio francese che all'estero;
– di attuare tutte le misure previste dal "plan Vigipirate" (piano di lotta al terrorismo, ndr);
– che tutti i ricercatori "in missione" si registrino sul sito CNRS SAME prima della loro partenza per un paese straniero;
– Che qualunque missionario, avente un legame anche minimo con il CNRS (ad esempio attraverso il suo direttore di ricerca che si trova al CNRS), deve aver ricevuto l'assenso, prima di partire, della direzione di sicurezza del CNRS; troppi missionari dimenticano questa procedura.