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Iraq, commissioni parlamentari il 20 agosto per discutere dell’invio di armi ai curdi

Gli Usa, intanto, riprendono i raid aerei mentre sono almeno ottanta i morti e cento le donne e i bambini rapiti ieri a Kocho, nel nord dell’Iraq.
A cura di Redazione
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UPDATE Commisioni parlamentari il 20 agosto. Dopo le disposizioni del vertice straordinario dei ministri degli Esteri europei sul caso Iraq, il Parlamento italiano ha deciso di svolgere un primo esame delle decisioni di Bruxelles in merito all'invio di aiuti militari e umanitari ai curdi che combattono contro l'Isis. Il Parlamento infatti ha convocato in seduta straordinaria durante le vacanze estive una riunione congiunta delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato per ascoltare i rappresentanti del governo sulla crisi irachena. Come ha annunciato il presidente della commissione Difesa al Senato Nicola Latorre: "Abbiamo convocato per il 20 agosto alle 12,30 le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato alla presenza dei ministri Pinotti e Mogherini per condividere le iniziative decise dai ministri degli esteri Ue nel vertice di ferragosto sull'Iraq". All'ordine del giorno in particolare l'emergenza umanitaria in Iraq e la decisione sulle misure di sostegno alla resistenza curda. Poco prima del convocazione anche la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini aveva spiegato che Montecitorio "è pronta in ogni momento a discutere di quanto è stato deliberato a Bruxelles".

Nuovo massacro quelle perpetrato il 15 agosto dal gruppo jihadista dell'ISIS a Kocho, villaggio nel nord dell'Iraq a circa 20 km dal monte Sinjar, dove si è rifugiata la maggior parte dei yazidi. I morti sono almeno ottanta, più di cento sono i bambini e le donne rapiti e portati nelle roccaforti di Mosul e Tal Afar. Gli abitanti del piccolo villaggio iracheno, per lo più yazidi, avevano ricevuto l'ultimatum da parte delle truppe dell'autodichiaratosi Stato Islamico dell'Iraq e del Levante: dovevano convertirsi o subire la furia jihadista. Chi ha rifiutato o chi non ha voluto lasciare la propria casa si è trovato accerchiato nel giro di poche ore. Hoshyar Zebari, alto funzionario curdo, ha raccontato che i miliziani "si sono scagliati contro gli abitanti – ha detto l'alto funzionario curdo Hoshyar Zebari – hanno compiuto un massacro". Al France Press, Mohsen Tawwal, un combattente yazida, ha riferito che "siamo riusciti a entrare in una zona di Kocho, dove gli abitanti erano assediati, ma siano arrivati troppo tardi. C'erano cadaveri ovunque. Siamo riusciti a trovare solo due persone vive. Tutti gli altri erano stati uccisi".

Raid Usa sulla diga di Mosul

La crisi umanitaria – una settimana fa si contavano già più di 500 yazidi uccisi – ha portato di recente gli stati occidentali ad operare diverse misure contro l'avanzata jihadista in Iraq. Da giorni gli Stati Uniti stanno colpendo le truppe dell'Isis attraverso raid aerei. Gli ultimi in ordine cronologico sono quelli che hanno colpito questa mattina la zona della diga di Mosul, nelle mani degli islamici dopo il combattimento di Peshmerga. Secondo la CNN e fonti curde, i miliziani morti sarebbero undici ed otto i feriti.

Anche l'Europa ha deciso di intervenire. La settimana scorsa il governo italiano aveva annunciato la propria intenzione di realizzare un ponte aereo che portasse carichi umanitari alle popolazioni vessate dalle truppe islamiche. Oggi è atterrato il primo aereo italiano ad Erbil, nel Kurdistan iracheno. Intanto, però, lUe ha alzato il tiro disponendo il via libera alla fornitura di armi ai curdi.

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