278 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La Siria apre agli USA: “Collaboriamo per smantellare l’Isis”

Il governo di Assad a sorpresa chiede aiuto agli Stati Uniti per combattere contro lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante.
A cura di Davide Falcioni
278 CONDIVISIONI
Immagine

UPDATE: Il governo siriano è pronto a collaborare con la comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti, nella lotta contro il terrorismo. Lo ha affermato  Walid al Muallim, ministro degli esteri siriano, che all'agenzia stampa governativa Sana ha spiegato come la collaborazione rientrerebbe nel contesto della sanzione dell'Onu 2170, che prevede sanzioni contro l'Isis in Siria e Iraq. Così Siria e USA, che pochi mesi fa hanno sfiorato la guerra, potrebbero ritrovarsi dalla stessa parte nella lotta contro i combattenti jiahdisti dello Stato Islamico, a condizione tuttavia che le operazioni vengano coordinate dal regime di Assad e non dal governo Obama.

Il Regno Unito scende ancora in campo in una crisi internazionale: nelle ultime 48 ore ha inviato in Iraq e Siria una "notevole forza" di militari facenti parte dei reparti speciali della Srr (Special Reconnaissance Regiment) e Sas (Special Air Service), che dovranno condurre operazioni mirate alla cattura del più alto numero possibile di leader dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante. Ma non solo: parallelamente i britannici stanno stringendo il cerchio intorno a "John il jihadista", l'assassino del reporter americano James Foley. Peter Westmacott, ambasciatore del Regno Unito negli USA, ha dichiarato alla Cnn che polizia e servizi segreti sono vicini all'identificazione del boia del giornalista, che compariva nel video dell'esecuzione diffuso dallo Stato islamico. "Non siamo lontani" dal dare un nome al jihadista, ha detto Westmacott.

Governo UK: "Vicini alla cattura del killer di Foley"

Fonti del governo ieri sera avevano riferito che in realtà l'identificazione era già avvenuta: il sospetto numero uno è un rapper inglese, Abdel-Majed Abdel Bary, che a soli 23 si sarebbe unito agli estremisti islamici operanti in Siria. Suo padre, secondo The Indipendent, sarebbe fuggito in Egitto e sarebbe stato uno dei collaboratori di Bin Laden. A preoccupare le autorità britanniche è però il piccolo esodo di inglesi verso la Siria o l'Iraq: decine di persone sarebbero partite con il desiderio di combattere nella "guerra agli infedeli" e per questo al momento l'attenzione del ministro degli esteri Theresa May è volta a cercare modi per affrontare la minaccia dello jihadismo interno, ovvero quello cresciuto sul suolo britannico.

In questo quadro intanto continua l'avanzata in Iraq dello Stato Islamico, che in Siria è riuscita a prendere il controllo della base militare di Tabqa, bastione difensivo della provincia di Raqqa. Gli scontri, iniziati martedì scorso, hanno causato oltre 500 morti.

278 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views