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Ira dei pendolari Trenitalia Torino – Milano: lo sconto sull’aumento è una beffa

La società aveva promesso per il mese di febbraio uno sconto sull’aumento, di 68 euro, applicato all’abbonamento mensile Torino Milano. Di quello sconto, tuttavia, non c’è ancora traccia.
A cura di Davide Falcioni
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A quasi una settimana dall'annunciato dimezzamento degli aumenti degli abbonamenti Frecciarossa per i pendolari della tratta Torino – Milano, Trenitalia non ha ancora dato seguito alle promesse fatte. Chi si è recato agli sportelli negli ultimi giorni convinto che avrebbe pagato "solo" 340 euro è infatti rimasto non poco deluso, dal momento che l'azienda ha deciso che solo a partire dal prossimo mese – quello di marzo – si applicherà il taglio alla tariffa, inizialmente fissata in 408 euro. Andare dal capoluogo piemontese e lombardo, dal lunedì al venerdì, costerà 374 euro. Per febbraio, tuttavia, nonostante le proteste dei pendolari assolutamente nulla è cambiato nonostante Trenitalia avesse già annunciato la marcia indietro.

La società di trasporti ha fatto sapere che comunque i soldi verranno restituiti ai viaggiatori, che dal canto loro non comprendono ovviamente per quale ragione debbano "anticipare" 68 euro: "Perché dobbiamo fare da banca a Trenitalia?", chiede, in un'intervista a Repubblica,  una pendolare della Torino-Milano. "E' una beffa – racconta – sono andata a fare l'abbonamento. L'addetta mi ha detto che bisognava pagare 408 euro. Io ho chiesto: ma scusi, non sono diminuiti? L'ho letto sui giornali". La replica? "Ma lei crede ai giornali, a noi qua non risulta nulla. Deve pagare 408 euro".

La viaggiatrice a quel punto ha chiamato il call center di Trenitalia, che ha confermato l'importo: "Deve pagare 408 euro, non abbiamo avuto comunicazioni". A questo punto è lecito chiedersi anche se il rimborso promesso dalla società verrà effettivamente erogato…

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