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Inventavano tumori per rifarsi un seno nuovo a spese dello stato

E’ successo all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure: un centinaio di persone, tra medici e pazienti, sono indagati.
A cura di Davide Falcioni
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Come rifarsi il seno senza spendere neanche un euro? Bastava convincere dei medici a "inventarsi" di sana pianta un tumore e in questo modo farsi pagare l'intervento chirurgico dal Servizio sanitario Nazionale.  E' quanto avveniva all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, stando a quanto accertato dalla Guardia di finanza. Ora la procura ha indagato otto medici del reparto di chirurgia plastica maxillo-facciale e un centinaio di pazienti. I dottori dovranno rispondere dell'accusa di truffa, falso e peculato mentre le pazienti, tutte tra i 35 e i 55 anni di età, dovranno rispondere di concorso in truffa ai danni dello Stato.

Gli interventi di chirurgia plastica venivano spacciati per operazioni  dovute a gravi problemi di salute. Secondo gli inquirenti il danno erariale stimato è di circa 600 mila euro. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato documenti in ambulatori, in ospedale, in studi privati, abitazioni e auto dei medici indagati. Stando a quanto riferito dal perito della procura sarebbero almeno cento le cartelle cliniche ‘taroccate' in cui sono indagate patologie e diagnosi false, ma abbastanza credibili da giustificare l'intervento di chirurgia plastica a carico non della paziente che ne faceva richiesta, bensì dello Stato.

I seni venivano modellati con taglie che aumentavano con la “scusa” di dover innestare protesi mammarie. Altre volte, invece, venivano ridotti se le dimensioni eccessivamente generose risultavano antiestetiche. Ma non solo: tra le operazioni effettuate c'erano anche quelle al naso, rifatto e sistemato per “gravi” problemi di respirazione. Sono stati proprio alcuni casi molto sospetti a instillare il dubbio in alcuni dipendenti dell'ospedale, che hanno effettuato un esposto in Procura consentendo ai periti di scoprire un centinaio di cartelle cliniche debitamente modificate allo scopo di far ottenere alle pazienti interventi di chirurgia estetica gratuiti. Tra gli indagati l'ex primario Mauro Ferraro e il successore, Giuseppe Pizzonia.

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