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India, 23enne stuprata dal gruppo e data in pasto ai cani. Il padre: “Riconosciuta dalla collana”

Alla giovane hanno strappato i capelli, inserito dei ferri in bocca, colpita con dei sassi e ripetutamente investita con l’auto. La madre ha minacciato di uccidersi se non dovessero essere trovati i colpevoli.
A cura di Redazione
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manifestazione stupri in India
India, dimostrazione contro la violenza sulle donne.

Una giovane donna di 23 anni di Sonipat, dello stato Haryana in India, è stata stuprata, uccisa e data in pasto ai cani. A trovare il corpo straziato in una pattumiera è stato il padre, Mahender Singh, che ha raccontato al Daily Mail di essere riuscito a riconoscere la figlia solo dai vestiti e da una collana, poiché le sevizie che la giovane aveva subito hanno reso irriconoscibile il cadavere. La donna risultava scomparsa dal 12 maggio, quando – tornando dall'azienda farmaceutica in cui lavorava – ha incontrato sulla propria strada il branco. I primi rilievi della polizia lasciano presupporre torture terribili: gli organi interni e i genitali risultano danneggiati per i colpi subiti, i capelli le erano stati strappati, nella bocca aveva dei fili di ferro, il volto segnato dai colpi delle pietre. Il corpo, inoltre, è stato più volte investito da un'auto, prima di essere abbandonato ai cani randagi.

La madre della vittima ha detto di volersi uccidere se non dovessero essere trovati i colpevoli, ricordando – sempre al media inglese – che la "figlia aveva sempre temuto di essere violentata. Si chiudeva sempre bene in casa quando era da sola. E adesso guardate che fine ha fatto?! Ha sperimentato tutto quel che c’è di peggio". La polizia ha fermato per ora due giovani sospettati di far parte del gruppo di criminali.

Le violenze sessuali rappresentano in India un crimine frequente e particolarmente sentito nel paese. Divenne un problema di rilievo nazionale da quando si susseguirono sulla stampa locale diverse notizie di stupro, fino a quella del dicembre 2016 che portò alla morte di una ragazza aggredita e violentata in un bus turistico. Successivamente un'ondata di proteste contro la violenza sulle donne e l'incapacità delle autorità di proteggere la popolazione costrinse il governo a prendere provvedimenti, a velocizzare i processi e inasprire le pene contro gli aggressori.

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