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In caso di condanna di Silvio Berlusconi, in campo la figlia Marina?

Si rincorrono voci ed indiscrezioni sulla possibilità che in caso di condanna di Silvio Berlusconi a prendere le redini di Forza Italia possa essere la figlia Marina.
A cura di Redazione
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La voce in realtà circola da mesi, forse anni, ma la possibilità che la Cassazione cambi le carte in tavola l'ha resa sempre più concreta. Marina Berlusconi al posto del padre Silvio e al timone della restaurata Forza Italia. Una ipotesi per qualcuno, una boutade per altri, una certezza per i fedelissimi del Cavaliere, pronti a spianare la strada al generale di Mondadori (e non solo) a suon di endorsement, attestati di stima ed incoraggiamenti.

A ricostruire il pensiero di Silvio Berlusconi è Libero, che racconta del "coniglio che verrà tirato fuori dal cilindro" nel caso in cui fosse ratificata l'interdizione del leader del Popolo della Libertà:

"Se mi confermano la condanna, il prossimo candidato premier sarà un Berlusconi. Passerò subito il testimone a mia figlia Marina. Non mi arrendo e non mi arrenderò mai, ha più e più volte ripetuto ai suoi fedelissimi in queste drammatiche giornate, e se la Cassazione farà di lui un leader in cattività, sarà disposto a cedere il posto solo a sua figlia. Innanzitutto perché questo gli consentirebbe di competere lo stesso, in qualche modo, alle prossime Politiche, lasciando il suo cognome nel simbolo della scheda elettorale (Berlusconi Presidente). E l’unico mezzo per il Cavaliere di restare sulla scena è lasciare il partito all’amatissima primogenita Marina, che non a caso è stata la prima dei figli ad arrivare a Palazzo Grazioli, precipitandosi a Roma già martedì.

Una strada praticabile, certo. Ma con un percorso ad ostacoli che deve necessariamente tener da conto del destino del Governo e della ricomposizione del centrodestra: passaggi complessi, che difficilmente possono essere gestiti da una leadership "provvisoria" o da un gruppo dirigente non coeso.

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