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Il Papa esorta i vescovi: “Denunciate la corruzione che impoverisce l’Italia”

Il Pontefice ha esortato i vescovi italiani a non essere timidi nello sconfessare e sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata.
A cura di Antonio Palma
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“Non siate timidi o irrilevanti nello sconfessare e sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata", che impoverisce il Paese, soprattutto i giovani "sistematicamente privati di ogni speranza sul loro futuro" e i più fragili, "emarginando deboli e bisognosi". È questa l'esortazione che Papa Francesco ha rivolto ai vescovi italiani aprendo i lavori della 68esima assemblea generale della Conferenza Episcopale italiana. Denunciare tutto questo è un dovere che deriva "dalla sensibilità ecclesiale che ci fa uscire, come buoni pastori, verso il popolo di Dio per difenderlo dalle colonizzazioni ideologiche che gli tolgono l’identità e la dignità umana" ha proseguito il Pontefice. Ricordando i tanti incontri avuti in questi due anni con le Conferenze episcopali, Papa Bergoglio ha chiesto alla Chiesa italiana di mostrare sentimenti di "umiltà, di compassione, di misericordia, di concretezza, di saggezza", sottolineando "l'importanza di quello che si può definire sensibilità ecclesiale".

I fedeli non hanno bisogno di un "vescovo-pilota, o di un monsignore pilota o di un input clericale per assumersi le proprie responsabilità" che a loro competono a livello "politico, sociale, economico, legislativo" ha ricordato Bergoglio, aggiungendo: "Hanno invece tutti bisogno di un vescovo pastore". "La sensibilità ecclesiale si rivela concretamente nella collegialità e nella comunione tra i vescovi e i loro sacerdoti; nella comunione tra i vescovi stessi; tra le diocesi ricche – materialmente e vocazionalmente – e quelle in difficoltà; tra le periferie e il centro; tra le conferenze episcopali e i Vescovi con il successore di Pietro" ha proseguito il Pontefice chiedendo ai vescovi italiani di difendere il "popolo dalle colonizzazioni ideologiche che gli tolgono l'identità e la dignità umana".

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