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Il dramma di Valentina, sfregiata con l’acido dal marito: “Derisa ogni giorno su Facebook”

Valentina Pitzalis, vittima nel 2011 di un tentato omicidio da parte del marito, è tornata a parlare della sua vicenda davanti alle telecamere di Quarto Grado denunciando offese e calunnie subite sui social network: “Chiedo solo di poter vivere serenamente”.
A cura di Ida Artiaco
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Non c'è pace per Valentina Pitzalis, la giovane sarda che nell'aprile del 2011 fu vittima di un tentato omicidio da parte del marito, Manuel Piredda, che le gettò addosso del cherosene per darle fuoco e sfregiandone il volto. Ospite della trasmissione di Rete 4 "Quarto Grado", ha raccontato come il suo dramma continui online, dove è umiliata dalla famiglia del suo aguzzino e derisa da quanti non accettano il suo attuale aspetto fisico. "Da sei anni vengo attaccata e insultata, perché su internet tutti scrivono quello che vogliono senza conseguenze".  Addirittura, denuncia la donna, è stato aperto su Facebook un gruppo per offenderla. "Sono qua per dire alle donne di reagire, ma io oggi ho paura – ha continuato davanti alle telecamere della trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero -, temo quella linea virtuale che consente a tutti di scrivere dietro a una tastiera quello che vogliono senza conseguenze".

Il dito è puntato soprattutto contro la famiglia Piredda, rea, secondo Valentina, di "aver cominciato una campagna di odio, calunnie e insulti che va avanti da quel terribile 17 aprile 2011″, forse perché i suoi cari non hanno mai accettato la fine di quella vicenda, con la morte di Manuel nello stesso incendio che aveva appiccato per poter uccidere sua moglie. Accantonata l'idea di perseguire azioni legali, "perché non ho abbastanza soldi", Valentina ha infine fatto un appello. "Bisogna fermare tutto questo – ha dichiarato -. Io credo che il dolore di una madre per la perdita del figlio sia enorme, ma penso che si stia esagerando. Sono stati caricati tutti i documenti processuali, quindi tutti possono informarsi su quanto è successo. Sono vittima di una violenza continua. Chiedo solo di poter vivere serenamente".

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