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Il discorso di fine anno di Obama: “Nessun dittatore ci imporrà censura”

Durante la conferenza di fine anno il presidente Barack Obama ha parlato della decisione della Sony di ritirare il film “The Interview” dopo gli attacchi hacker alla società che l’Fbi ha attribuito alla Corea del Nord di Kim Jong-un.
A cura di Susanna Picone
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La svolta nelle relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba e gli attacchi informatici alla Sony tra i diversi temi al centro del discorso di fine anno pronunciato dal presidente americano Barack Obama. “Non ci può essere un dittatore che impone la censura negli Stati Uniti, che ci impone di autocensurarci”, ha detto Obama facendo riferimento, appunto, alla decisione della Sony di ritirare il film “The Interview” dopo gli attacchi hacker alla società che l'Fbi ha attribuito alla Corea del Nord di Kim Jong-un. Una decisione che, secondo Obama, è sbagliata. “La decisione della Sony di cancellare l'uscita del film è sbagliata”, ha infatti detto il presidente Usa, pur osservando di capire le preoccupazioni della società, anche per i danni significativi causati dagli hacker. “Avrei preferito che la Sony avesse parlato con me prima di prendere la decisione di non fare uscire il film”, ha però precisato assicurando che “risponderemo al cyberattacco contro Sony condotto secondo l'Fbi dalla Corea del Nord in modo proporzionato, nelle modalità e nei tempi che decideremo”.

Obama sul cambiamento a Cuba

A proposito del cambiamento a Cuba, Obama ha detto che Cuba "è ancora un regime che reprime il suo popolo", e che comprende le preoccupazioni degli attivisti per i diritti umani. "Ma questa – ha commentato Obama – è un'opportunità per cambiare". Ha poi aggiunto che non è ancora il momento per parlare di una visita ufficiale nel Paese di Fidel Castro. Quanto all’anno che sta per chiudersi, il presidente ha detto che l'America nel 2014 ha fatto grandi passi in avanti, soprattutto sul fronte dell'economia e dell'occupazione e su quello delle crisi internazionali, dell'ambiente e del sistema giudiziario. “Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto – ha continuato Obama – l’economia americana ha avuto una perfomance migliore di quelle del resto del mondo”.

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