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Il deputato Di Stefano (Pd) in procura per l’omicidio dell’ex della sua compagna

La procura procede per omicidio volontario per la sparizione di Alfredo Guagnelli, ex collaboratore del deputato Pd Marco Di Stefano. Non si hanno più sue notizie da cinque anni.
A cura di S. P.
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Sulla scomparsa avvenuta cinque anni fa di Alfredo Guagnelli, ex braccio destro del deputato Pd Marco Di Stefano, la procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine ipotizzando contro ignoti il reato di omicidio volontario. Attualmente il deputato Di Stefano è indagato per corruzione e falso nell'ambito di un'indagine per una questione di tangenti legate alla vicenda Enpam. Secondo quanto emerso dall'inchiesta su Enpam, Guagnelli sarebbe stato destinatario di una tangente di 300mila euro proveniente dai costruttori Daniele e Antonio Pulcini, somma che sarebbe parte del milione e ottocentomila euro che gli stessi imprenditori avrebbero destinato al parlamentare. A coordinare l'attività degli investigatori è il pm Tiziana Cugini e gli sviluppi dell'indagine sono seguiti anche dal procuratore capo Giuseppe Pignatone. Ora il sospetto degli inquirenti è, dunque, che Guagnelli sia stato ucciso. Nell'inchiesta sarebbero stati raccolti elementi non riconducibili a un allontanamento volontario. E al primo posto della lista dei testimoni da interrogare – ricostruisce il Corriere della Sera – è stato inserito proprio Di Stefano.

A unire il parlamentare e Guagnelli, da quanto è emerso, ci sarebbe anche una donna, Claudia Ariano, ex fidanzata dell’uomo scomparso e attuale compagna del deputato Pd.  Una donna che avrebbe avuto un ruolo centrale anche nella vicenda dei presunti favori a Pulcini. Di Stefano è stato convocato per oggi in Procura, martedì invece toccherà alla compagna. Il deputato è stato l’ultimo a vedere l’amico, la sera dell’8 ottobre 2009, sotto la sede della Regione Lazio, dove Guagnelli si era fermato tornando dal suo ufficio. Quella sera il figlio di Di Stefano avrebbe dovuto cenare a casa sua. L’inchiesta, inizialmente aperta per sequestro di persona e poi archiviata, da anni procedeva nell’ipotesi di un allontanamento volontario, oggi escluso. “Era tranquillo – ha poi raccontato il deputato – non credo che gli possa essere successo qualcosa, anche perché diceva spesso che voleva andare via”.

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