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Il “bonus cultura” di Renzi rivenduto sul Web a prezzi stracciati: “Tanto non leggiamo”

Un’inchiesta di Repubblica svela l’esistenza di un mercato parallelo in cui i neo-diciottenni, titolari del buono elettronico da 500 euro erogato dal governo Renzi per l’acquisto di prodotti culturali, svendono sul Web a prezzi irrisori il proprio voucher proponendosi come tramite ai vari acquirenti interessati a comprare libri a prezzi scontati.
A cura di Charlotte Matteini
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scuola libri ripetizioni

Il "bonus cultura" da 500 euro erogato a tutti i nati nel 1998 e che compiono 18 anni entro l'anno 2016 pare non aver riscosso così tanto successo tra i ragazzi, almeno non tra tutti gli aventi diritto. E' di oggi una breve inchiesta di Repubblica che svela l'esistenza di una sorta di mercato parallelo in cui alcuni ragazzi che di diritto usufruiscono del "bonus cultura" essendo in possesso dei requisiti di legge cercano di svendere a metà prezzo il voucher elettronico erogato dal governo proponendosi come tramite agli acquirenti interessati a comprare libri a prezzi scontati . "Tanto io non leggo", pare sia la motivazione più gettonata che porta i diciottenni a scegliere la strada della vendita del voucher a prezzi modici. L'obiettivo è uno solo: guadagnare qualcosa rivendendo un benefit che altrimenti rimarrebbe inutilizzato. Il "bonus cultura" del valore di 500 euro, infatti, non prevede l'erogazione di veri e propri soldi contanti, ma permette ai neo-diciottenni di acquistare i prodotti culturali permessi – libri, biglietti per concerti, musei e teatri – pagando attraverso un voucher elettronico a scalare legato alla propria identità Spid per l'accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione.

In particolare, racconta Silvia Dipinto di Repubblica, in vari gruppi Facebook dedicati allo scambio di libri spuntano come funghi gli annunci legati alla svendita del "bonus cultura". "‘A chi è interessato vendo buoni rimanenti del Bonus Renzi a metà prezzo, per l'acquisto di libri sui siti Mondadori, Feltrinelli, Libraccio e Amazon', scrive Alex su un gruppo Facebook dedicato al commercio e allo scambio di testi usati", si legge nell'articolo.

"Il meccanismo è semplicissimo: tu scegli i titoli su Amazon, dividi per due il prezzo, mi fai la ricarica Postepay e, arrivato l'accredito, ti faccio l'ordine: tempo due o tre giorni, e il libro è a casa. A te conviene, perché compri a metà prezzo e io ci guadagno, visto che non leggo", spiega Gennaro da Cosenza a Repubblica. "Come giustificare la spedizione dei libri a persone terze, considerando che il Bonus è nominale? E' come se fossero regali. Ho molte richieste e ho a disposizione altri 410 euro di mio cugino", conclude il diciottenne.

Nel gruppo Facebook "Libri usati vendo-compro-scambio" sono numerosi i post pubblicati dagli utenti che si lamentano del continuo apparire di annunci relativi alla svendita del "bonus cultura". "So che non dico nulla di nuovo, ma il fatto che i diciottenni sfruttino il loro bonus per tirare su due soldi è una delle cose più squallide mai viste. Vorrei ricordare agli amministratori che è una pratica illegale (non si può fare compravendita di libri a questi livelli senza essere in possesso di Partita IVA e iscrizione alla camera di commercio) ed è altamente immorale (non solo svendono la cultura, ma lo fanno con i soldi di tutti noi): mi sembrerebbe il minimo che chi vende e COMPRA (perché dare corda a questa gente per risparmiare due euro su un libro è ancora più patetico) venga bannato dal gruppo", scrive Lorenzo.

bonus cultura

"Basta diciottenni che usano il loro bonus cultura per comprarsi l'iPhone. Questi utenti che non amano i libri e la cultura devono essere bannati dal gruppo. Sono la vergogna d'Italia ed il simbolo di quanto siamo caduti in basso. 500 euro da investire nel loro futuro e loro li buttano nell'immondizia con una noncuranza che rasenta la demenza. Aprite i libri, fatevi un viaggio, un corso o andate al cinema. Sarebbe troppo? Fareste quasi tenerezza se non fosse per la vostra maggiore età. E quindi fate solo pena", rilancia Damiano pochi giorni dopo. I due post hanno raccolto nel giro di poche ore molti like e scatenato un ampio dibattito tra gli utenti della piccola comunità.

bonus cultura
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