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I matrimoni in Italia durano in media 15 anni, lo dice l’Istat

L’Istat rivela che le separazioni nel nostro Paese sono in continuo aumento anche se tra le coppie separate c’è sempre più accordo con l’85% dei divorzi che avviene in maniera consensuale e il 90% degli affidamenti dei figli condiviso tra i genitori.
A cura di Antonio Palma
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I Matrimoni italiani durano in media 15 anni, lo dice l'Istat

La famiglia italiana è sempre più in crisi, a testimoniarlo gli ultimi dati Istat, dai quali emerge che i matrimoni in Italia durano in media 15 anni, dopo di che ci si separa , mentre dopo 18 anni si divorzia. L’istituto di statistica rileva che nel 2010 le separazioni sono state 88.191 e i divorzi 54.160. La situazione è diversa però tra Nord e Sud del Paese, le separazioni sono maggiori a Nord, anche se però, negli ultimi anni nel Mezzogiorno sono cresciute visibilmente. Le donne  si separano ad un’età media di 42 anni, e divorziano a  44, mentre l’età media degli uomini è 45 anni per le separazioni e 47 per il divorzio, anche se sono aumentate le separazioni tra ultrasessantenni, che negli ultimi dieci anni sono raddoppiate. Altro dato significativo è che i matrimoni recenti sono quelli che durano meno, e la separazione non risparmia nemmeno le coppie miste.

Dai dati emerge che a pensare al divorzio sono soprattutto le persone più istruite, infatti, anche se la maggior parte dei separati ha un titolo di studio di scuola media inferiore o superiore, la propensione al divorzio è più elevata per le persone con titolo di studio più alto, in pratica secondo i dati dell’Istat se si confrontano il numero di separati per titolo di studio alla popolazione con la stessa istruzione questa è in aumento. L’Istat inoltre rileva che il divorzio e la separazione consensuale sono le modalità di divisione della coppia più diffuse, dai dati rilevati emerge infatti che nel 2010 si sono chiuse con questa modalità l’85,5%, delle separazioni e il 72,4% dei divorzi. Anche in questo caso però esistono differenze tra Nord e sud e in base al livello di istruzione, infatti, la separazione giudiziale rimane più diffusa nel Mezzogiorno e nelle coppie con un titolo di studio più basso.

Elemento positivo l’affidamento dei figli, infatti è aumentato l’affido condiviso, secondo l’Istituto di statistica ciò è dovuto soprattutto all’introduzione della Legge 54/2006, che ha introdotto, come modalità ordinaria, l’istituto dell’affido condiviso dei figli minori tra i due coniugi. Nel 2010 le separazioni con figli in affido condiviso sono state l’89,8% e solo nel 9,0% dei casi i figli sono stati affidati esclusivamente alla madre. Per quanto riguarda il mantenimento solo nel 20,6% dei casi un coniuge deve corrispondere all'altro un assegno mensile, nella quasi totalità dei casi comunque è il marito a versarlo alla moglie. Anche la casa è assegnata alla moglie nella maggioranza dei casi, solo nel 21,5% dei casi va al marito.

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