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“Grazie a Dio sono fascista”: bufera su una maestra di scuola elementare

A scriverlo Alessandra Pettorruso, un’insegnante di scuola elementare del Canavese.
A cura di D. F.
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"Grazie a Dio sono fascista": a scriverlo è stata Alessandra Pettorruso, un'insegnante di scuola elementare del Canavese che è stata segnalata alla Polizia Postale e all'Ufficio Scolastico regionale perché si sarebbe vantata sulla sua pagina Facebook di essere fascista. A raccontarlo è anche il sito locale La Voce che riporta parte dei post pubblicati. Dopo le proteste e le lamentele dei giorni scorsi il profilo della donna è stato oscurato, ma nel frattempo l'Assessorato all'Istruzione della Regione Piemonte, venuto a conoscenza del fatto, ne ha dato comunicazione agli organi deputati alla verifica.

Il post incriminato risale al 17 luglio mentre la segnalazione alla polizia postale è stata effettuata lo stesso giorni da parte di Gianna Pentenero, assessore regionale all’istruzione. "Posso dire, però, che di questa faccenda se ne sta già occupando l’Ufficio Scolastico Regionale. Si tratta di affermazioni inaccettabili, in modo particolare se arrivano da una insegnante…”.

Tra le reazioni più dure c'è quella dell’ex presidente dell’Anpi di Castellamonte, Federico Morgando, dirigente scolastico dell’istituto nel quale ha insegnato nell'ultimo anno Alessandra Pettorruso. Curiosamente proprio lui, tutore dei valori della Resistenza e della Libertà, si è ritrovato all’interno del suo corpo docenti un’insegnante pronta a pubblicare frasi come: “Ringrazio ogni giorno Dio per avermi fatto Fascista”. Anche l'Anpi di Chivasso ha commentato: "Non so a quale Dio si riferisca la maestra nell’esprimere il suo pensiero. Ognuno ha le sue idee e le proprie opinioni e come tali vanno rispettate ma, se ad esprimerle è una persona che vuole essere anche educatrice ritengo sia grave. Il fascismo come modello attecchisce, in un sistema di disvalori, in persone che, a prescindere dal titolo di studio, ignorano e non sanno cosa ha rappresentato il fascismo oltre settant’anni o forse si rifanno a quella ideologia come forma di dissenso sociale e politico in una democrazia messa a dura prova ogni giorno da chi ci governa e dall’indifferenza generale”.

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