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Giubileo della misericordia, aperte decine di porte sante nelle carceri di tutto il mondo

Da Roma a Padova, da Cassino a Monza, anche in Italia i vescovi danno seguito al volere di papa Francesco.
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In tutto il mondo continuano ad essere aperte porte sante per celebrare il giubileo della misericordia indetto da papa Francesco. Neppure il Vaticano conosce il numero esatto, ma si stima che siano tra le diecimila e le ventimila: una cosa mai vista prima, visto che in passato le uniche porte sante si trovavano a Roma ed i fedeli di tutti il mondo dovevano recarsi nella capitale della cristianità per lucrare le indulgenze. Anche in decine di carceri, in questi giorni, sono in corso di apertura porte sante, per esplicita volontà del pontefice. “Il mio pensiero va anche ai carcerati, che sperimentano la limitazione della loro libertà. – aveva scritto Francesco nella lettera con cui indiceva l’anno santo – Il Giubileo ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto.”

E’ dunque, possibile, ottenere l’indulgenza passando sotto la porta di accesso alla cappella del carcere, anche se il Papa si è spinto oltre: ogni volta che [i carcerati] passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della porta santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà.” In tutto il mondo, in questo modo, decine di migliaia di persone in stato di detenzione potranno partecipare attivamente al giubileo senza muoversi dal luogo in cui sono fisicamente reclusi.

La prima è stata aperta nel carcere romano di Rebibbia. In tutto il resto del mondo o il vescovo diocesano o un suo ausiliare o il cappellano della casa di reclusione hanno proceduto, con cerimonie solenni, a dare il via al giubileo. Spesso si tratta di eventi a cui partecipano i rappresentanti delle istituzioni locali, il direttore del penitenziario, le guardie carcerarie, i volontari che sono sempre presenti al fianco dei reclusi per portare loro sollievo. Alle aperture delle porte sante sono collegate celebrazioni di messe, processioni, catechesi, preghiere comuni, a seconda dei luoghi. A Cassino, l’anno santo è stato celebrato con il suono delle zampogne; a Regina Coeli, a Roma, una serie di cartelloni illustrativi che spiegano cos’è il giubileo sono stati posti nei luoghi di maggior passaggio dei detenuti; a Padova, la porta della cappella del carcere Due Palazzi è stata rivestita con una riproduzione a colori della porta santa della basilica di San Pietro a Roma; nel carcere di Monza, l’avvio del giubileo è addirittura coinciso con l’inaugurazione della cappella dopo lavori di ristrutturazione, alla presenza del cardinale Angelo Scola.

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