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Giovani medici, l’86% ha un lavoro. Al Nord più occupati che al Sud

Dall’indagine sui giovani medici “Chi ti curerà nel 2020?” emerge che chi arriva in fondo alla laurea e alla specializzazione non resta disoccupato. Il 64,2% degli uomini inizia a lavorare entro i 28 anni. Al Nord i giovani medici con un lavoro stabile sono addirittura il 92%.
A cura di Susanna Picone
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Nonostante le difficoltà per entrare nel mondo del lavoro i giovani medici rappresentano spesso, per inclinazione ai valori, capacità di dialogo con i pazienti, entusiasmo e dedizione, punti di riferimento significativi nelle comunità nelle quali sono inseriti. È quanto emerge dall’indagine “Chi ci curerà nel 2020?” realizzata da OIS (Osservatorio Internazionale della Salute) in collaborazione con OMCeO Roma insieme a FIMMG Roma, Cimo e Consulcesi. Lo studio è stato condotto attraverso un questionario inviato a medici tra i 25 e i 40 anni. Il disegno della rilevazione ha previsto l’estrazione di un campione di circa 800 rispondenti (corrispondente a una frazione sondata pari a circa il 10 percento). I medici intervistati sono composti per il 56,3 percento di donne e il 43,7 percento di uomini.

Divario di genere e geografico – Dall’indagine viene fuori che la professione del medico è un lavoro richiesto e chi arriva in fondo alla laurea e alla specializzazione non resta disoccupato. I giovani medici occupati sono l’86 percento, le donne arrivano all’83 percento. Il 64,3 percento degli uomini inizia a lavorare entro i 28 anni. Oltre alle differenze tra uomini e donne restano però profonde anche quelle tra Nord e Sud. Nel Settentrione i giovani medici con un lavoro stabile retribuito sono, infatti, addirittura il 92 percento mentre al Sud il 76,4 percento. Nel Mezzogiorno, inoltre, l’occupazione entro i 28 anni crolla al 40 percento.

Preferiscono lavorare in ospedale – Dalla ricerca emerge poi che tra i giovani medici quasi nessuno ha lavorato all’estero (il 4,7 percento) e oltre il 37 percento ha fatto esperienze mediche di volontariato. Molto diffusa la copertura assicurativa: l’87,5 percento dei giovani medici l’ha sottoscritta. E i giovani medici preferiscono in gran parte (il 77,1 percento) il lavoro in ospedale. L’89 percento degli intervistati ha manifestato poi la necessità di ricevere orientamento e formazione in materia di etica e di deontologia professionale. Una sensibilità particolarmente accentuata fra le donne, fra i più anziani e fra i residenti nelle regioni del Nord. I giovani medici manifestano anche una buona propensione alla ricerca scientifica e alla divulgazione medica.

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