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Giappone, trovato vivo il bambino lasciato dai genitori solo in una foresta per punizione

La buona notizia è arrivata intorno alle 8 ora locale di venerdì mattina – circa l’una di notte in Italia. Il bambino si trovava in una baracca per esercitazioni dell’esercito giapponese, a 7 km da dove era scomparso. Il padre ha chiesto pubblicamente scusa.
A cura di C. T.
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Alla fine Yamato ce l'ha fatta: è stato ritrovato vivo il bambino di sette anni che i genitori avevano lasciato solo in una foresta giapponese per punizione lo scorso 28 maggio. Dopo giorni di ricerche, i soccorritori hanno comunicato il ritrovamento, confermato poi dai genitori e dalla famiglia. La buona notizia è arrivata intorno alle 8 ora locale di venerdì mattina – circa l'una di notte in Italia. Il bambino si trovava in una baracca per esercitazioni dell'esercito giapponese, a 7 km da dove era scomparso. A trovarlo è stato un soldato che doveva fare dei lavori: gli ha chiesto se era Yamato e lui ha risposto sì e che aveva fame. Il militare gli ha dato quindi pane, acqua e polpette di riso. Il piccolo si troverebbe in buone condizioni, a parte un po' di disidratazione e qualche graffio. Probabilmente ha camminato per le montagne fino a che non ha trovato la baracca.

Il papà di Yamato ha chiesto scusa per averlo abbandonato: il bambino si era comportato male, e per punirlo l'aveva lasciato in un bosco dell'isola settentrionale di Hokkaido. Quando ha denunciato la scomparsa, in un primo momento aveva detto alla polizia che il figlio si era allontanato da solo mentre con la famiglia cercava verdure selvatiche. Poi aveva ammesso la verità. "Il mio atto eccessivo ha costretto mio figlio ad avere un'esperienza dolorosa. Mi scuso profondamente con le persone della sua scuola, con le persone che hanno partecipato alle operazioni di ricerca, e con tutti quanti per aver creato problemi", ha detto l'uomo, che si chiama Takayuki Tanooka, alla stampa davanti all'ospedale di Hakodate, dove il bambino è stato ricoverato per essere sottoposto ad alcuni controlli. Il padre ha quindi ringraziato coloro che sono stati impegnati nelle ricerche e soccorsi. Per la polizia adesso la famiglia potrebbe essere indagata per negligenza.

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