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Genova, medico si suicida dopo arresto del figlio. “La magistratura miope uccide”

Un pediatra di 65 anni ha deciso di togliersi la vita con la moglie, che però dopo aver visto volare il marito dal Ponte Monumentale, ha esitato. Lasciato un drammatico biglietto in cui viene accusata la Procura. Il Procuratore di Monza: “Ormai lo dicono tutti”.
A cura di Biagio Chiariello
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Genova, Ponte Monumentale
Genova, Ponte Monumentale

UPDATE – Corrado Carnevali, Procuratore della Repubblica a Monza, ha commentato la notizia del suicidio del medico genovese, che in riferimento alla condanna agli arresti domiciliari del figlio aveva scritto su un bigliettino "la magistratura miope a volte uccide". Ebbene, Carnevali ha affermato: "Ormai dicono tutti così. Non c’è altro da commentare". parole che non sono passate inosservate, tanto che il vice ministro della Giustizia ha dichiarato: "Di fronte a questo tragico gesto che mi ha profondamente turbato, spero che le parole riportate come pronunciate dal Procuratore, non siano state riportate in modo corretto, perché diversamente sarebbero parole fuori luogo".

Ha scritto su un biglietto "la magistratura miope a volte uccide", poi si è lanciato dal ponte Monumentale, nel centro di Genova. E’ morto così un medico pediatra di 65 anni, molto noto nel capoluogo ligure. Secondo i primi accertamenti, l'uomo si è tolto la vita dopo avere fatto visita al figlio, agli arresti domiciliari dall'inizio di aprile perché, in quanto farmacista, era stato accusato dalla procura di Monza di un traffico illecito di farmaci salvavita all'estero. Secondo quanto afferma l’Ansa, anche la moglie del medico aveva deciso di farla finita insieme con il marito, ma non ce l’ha fatta a buttarsi dal ponte proprio dopo aver visto il coniuge gettarsi; così è stata salvata in extremis dalla polizia arrivata sul posto dopo l'allarme lanciato da alcuni passanti che avevano assistito alla drammatica scena. La donna è ora ricoverata in ospedale in stato di choc.

Come accennato, la coppia era rimasta sconvolta per un'inchiesta della procura di Monza che aveva scoperto un sospetto giro di medicinali antitumorali venduti all'estero e che era culminata lo scorso 2 aprile con l'arresto del loro figlio, farmacista. Recuperati alcuni biglietti di commiato della coppia. Tra questi, uno in cui l’uomo accusa la procura: "Magistratura miope, a volte uccide" avrebbe scritto nella missiva lasciata nell'auto con cui aveva raggiunto corso Podestà.

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