203 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Fumo, non c’è livello di sicurezza: anche una sigaretta al giorno fa male

Un studio rivela che anche fumare poco aumenta le probabilità di ammalarsi di tumore.
A cura di Davide Falcioni
203 CONDIVISIONI
Immagine

Fumare fa male, sempre e comunque. Non esistono soglie entro le quali si è al sicuro e anche consumare in media meno di una sigaretta al giorno  nell'arco di un'intera vita porta a un maggiore rischio di morte poiché aumentano le probabilità di ammalarsi di tumore del polmone, avere problemi respiratori o cardio-vascolari. E' quanto emerge da una ricerca del National Cancer Institute, parte del National Institutes of Health americano, pubblicata su Jama Internal Medicine. I ricercatori hanno preso in esame i dati relativi a 290mila adulti, arruolati in uno studio sulla salute e la dieta. Tutti avevano un'età compresa tra i 59 e gli 82 anni. I partecipanti sono stati ‘interrogati' a proposito dei loro comportamenti relativi al fumo in nove periodi della loro vita, a cominciare da prima del raggiungimento dei 15 anni per terminare, in quelli anziani, ai 70 anni.

I risultati hanno dimostrato che coloro che costantemente fumavano una media di meno di una sigaretta al giorno nell'arco della vita avevano comunque un rischio del 64% maggiore di morte prematura rispetto a chi non avevano mai fumato, mentre quanti fumavano tra una e 10 sigarette al giorno avevano un rischio dell'87% più elevato. Il tumore al polmone è la principale causa di morte accanto ad altre tipologie di problemi respiratori e cardiovascolari. I soggetti che fumavano tra una e 10 sigarette quotidianamente correvano un rischio sei volte maggiore di morire di malattie respiratorie rispetto ai non fumatori e circa una volta e mezza il rischio di morire di malattie cardiovascolari.

In Italia ogni giorno 110 casi di diagnosi di tumore al polmone

Ogni giorno nel nostro paese si registrano più di 110 diagnosi di cancro al polmone e nel 2016 sono stimati 41.300 nuovi casi. Oggi tuttavia per questi pazienti si stanno aprendo importanti prospettive: la combinazione delle molecole immunoncologiche, che ‘riattivano' il sistema immunitario contro il cancro, si sta infatti dimostrando efficace. Lo rivelano i risultati esposti in occasione della Conferenza mondiale sul tumore del polmone della International Association for the Study of Lung Cancer in corso a Vienna. "L'immunoncologia – afferma Federico Cappuzzo, direttore Oncologia all'Ospedale di Ravenna – ha già evidenziato risultati decisivi in seconda linea nella fase avanzata della malattia. La sfida ora è individuare i pazienti che possono maggiormente beneficiare di questa nuova arma in prima linea, cioè al momento della diagnosi".

203 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views