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Foto hot su Whatsapp e ricatti nel giallo del suicidio di Giulia di Sabatino

Giulia di Sabatino, 19 anni, è stata trovata morta un anno fa sotto un cavalcavia dell’A14, in zona Tortoreto. Secondo gli ultimi sviluppi delle indagini, la ragazza era finita vittima di una rete di pedopornografia che correva su Whatsapp. La 19enne potrebbe essersi tolta la vita perché vittima di un ricatto.
A cura di Angela Marino
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Giulia Di Sabatino
Giulia Di Sabatino

Si era scattata quelle foto per gioco, ignara del fatto che un giorno qualcuno avrebbe potuto usarle contro di lei. Come molte adolescenti, Giulia di Sabatino aveva inviato delle foto senza veli a un amico, su sua richiesta. Oggi, a un anno dalla sua tragica scomparsa, quelle foto sono state acquisite dalla Procura di Teramo nellindagine per pedopornografia parallela a quella sulla morte. Proprio indagando sulla morte di Giulia, gli inquirenti si sono imbattuti nella rete di ricatti e pornografia in cui era finita la ragazza quando era ancora 17enne. Foto hot della giovane e delle sue amiche erano state diffuse su WhatsApp e venivano probabilmente utilizzate a scopo di ricatto.

La morte

I resti della 19enne sono stati stati trovati il 1° settembre 2015 sotto un cavalcavia della A14, a pochi chilometri da Tortoreto (Teramo). La ragazza è morta nell'impatto al suolo provocato dalla caduta dal cavalcavia, ma il suo corpo è stato trovato dilaniato dal passaggio di diverse auto che, nel buio della notte, hanno investito il corpo senza accorgersene. Secondo gli inquirenti Giulia è morta dopo le 5 del mattino, cadendo nel vuoto.

Le foto hot

A ordire la ragnatela di richieste e minacce in cui erano finite Giulia e le sue amiche sarebbe stato Giuseppe, un 26enne amico della ragazza, ora indagato nell'inchiesta per pedoornografia. È stata Vanessa, la sorella maggiore di Giulia a raccontare del materiale hot agli inquirenti. “Per farci un regalo, un pensiero, ci chiedeva in cambio delle cose –  racconta Vanessa riferendosi a Giuseppe –  “Ha iniziato a chiedere delle foto nuda, poi ha chiesto a me e le mie amiche di ‘fare delle cose insieme'". Non è chiaro che destinazione avesse il materiale prodotto: secondo Vanessa sarebbe stato diffuso via WhatsApp, ma non è improbabile che possa essere passato per altri canali e che siano coinvolte altre giovani oltre Giulia, sua sorella Vanessa e sua cugina Celeste.

La trappola

Chi era Giuseppe e come si era insinuato nella vita delle ragazze? "Era il fidanzato di un'amica di mia figlia dice Meri Koci, la madre di Giulia, nel corso di una intervista a "Chi l'ha visto?". "Si presentava come un ragazzo educato,  in giacca e cravatta, laureato – racconta – frequentava la mia casa, mi fidavo. Qualche volta lui e Giulia erano usciti insieme”. Nulla lasciava sospettare che potesse nascondere qualcosa di torbido, eppure sul cellulare di Giulia erano apparse foto strane, come quella di una signora di 60 anni, nuda. "Ce le manda lui, mamma", aveva detto Giulia parlando di Giuseppe, "non so perché" aveva aggiunto. Il giovane, in realtà, chiedeva foto hot anche alle madri delle ragazze che frequentava.

L'ipotesi di istigazione al suicidio

La 19enne di Teramo morta a pochi giorni dalla sua partenza per Londra, può essersi uccisa perché ricattata? Qualcuno la minacciava di diffondere in rete le sue foto? Questa la domanda a cui la Procura di Teramo sta cercando una risposta percorrendo per ora due filoni paralleli ma collegati, quella della pedopornografia e quella dell'istigazione al suicidio.  Per la seconda sono ora indagate due persone, un automobilista di 40 anni che la sera della morte diede un passaggio a Giulia fino al cavalcavia dov'è stata trovata morta e un giovane che racconta di aver conosciuto la ragazza quella notte e di aver avuto con lei un rapporto sessuale prima di lasciarla, alle 5, sullo stesso cavalcavia.

Il caso di Tiziana Cantone

Un caso di suicidio dopo la diffusione di materiale hard è quello che ha visto vittima Tiziana Cantone, una giovane napoletana che si è tolta la vita un anno dopo la diffusione in rete di alcuni filmini hard di cui era stata protagonista.

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