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Fbi gestì un sito pedopornografico per smascherare utenti, è polemica in Usa

L’operazione portata avanti nel 2015 ha scatenato molte polemiche in Usa sull’opportunità di una simile prassi.
A cura di A. P.
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Per quasi due settimane nel corso del 2015 l'Fbi avrebbe preso il controllo di uno dei più grandi siti di pedopornografia nel mondo per cercare di smascherare e identificare gli utenti e quindi senza cancellare le raccapriccianti immagini e video che vi si trovavano. L'operazione degli agenti federali, i cui dettagli rimangono in gran parte ancora sconosciuti, ha generato numerose polemiche negli Stati Uniti anche da parte delle famiglie delle vittime di abusi. In molti infatti si sono chiesti se sia lecito indagare in questo modo e se i costi dell'operazione non superino i benefici. "A questo punto l'indagine del governo diventa indistinguibile dal crimine" sostengono alcuni esperti di diritto, ricordando che il dipartimento aveva sempre assicurato che i siti scoperti venivano prontamente sequestrati o oscurati.

In queso caso però dopo essere riusciti ad hackerare il server, gli investigatori dell'Fbi hanno lasciato il sito al suo posto rubando solo i dati degli accessi. "Decidere se è meglio chiudere semplicemente un sito web o continuare a farlo funzionare per un breve periodo di tempo per un'inchiesta è sempre difficile, ma in questo caso non c'era altro modo e abbiamo potuto identificare il maggior numero di utenti possibile" si sono giustificati i funzionari. Molti però ribattono che quel lasso di tempo è del tutto arbitrario oltre al fatto che nel frattempo sono state caricate e scaricate altre immagini che poi è possibile siano state diffuse su altri canali.

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