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Violentano e fanno a pezzi bimba di 10 anni. Contattati dalla madre: “Mi piaceva guardare”

Michelle Mertens, 35enne dello Stato USA del New Mexico, ha contattato alcune persone online alle quale ha poi fatto stuprare e uccidere la figlia di 10 anni. Ora sono tutti in carcere. La donna ha spiegato di averlo fatto “per il solo gusto di assistere allo spettacolo, e non per soldi”.
A cura di B. C.
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Ha fatto violentare e smembrare la figlioletta di 10 anni e mentre l’orrore si consumava, lei, Michelle Mertens, questo il nome della donna, ha confessato di essere “goduta lo spettacolo e di aver provato anche piacere”, come emerge dai documenti del tribunale, nei quali sono riportate le dichiarazioni della 35enne. E’ una storia che fa raggelare il sangue quella raccontata dal Mirror. La polizia ha trovato il corpo smembrato di Victoria il mese scorso in un appartamento che la piccola divideva con sua madre in New Mexico, Stati Uniti. In base agli esiti dell’autopsia, la bambina sarebbe drogata con metanfetamine, quindi violentata, strangolata e fatta in pezzi.

Secondo le ricostruzioni, la madre avrebbe ammesso di aver contattato su un sito di incontri tre uomini invitandoli a recarsi a casa sua per poter far sesso con la figlia di soli 10 anni. La polizia ha fermato a anche il 31enne Fabian Gonzales – un uomo che la Mertens avrebbe conosciuto on-line – e Jessica Kelley, cugina dell’uomo. Sempre stando ai documenti del tribunale, la 35enne avrebbe confessato alla polizia di non aver organizzato gli incontri sessuali per i soldi, ma  solo per il gusto di assistere alle violenze. La donna avrebbe raccontato la verità dopo diversi interrogatori durante i quali ha cambiato più volte versione dei fatti.

Solo alla fine Michelle ha confessato spiegando di aver  guardato Fabian e Jessica drogare, stuprare, strangolare e smembrare la figlia senza intervenire. Messa alle strette la dona ha spiegato che non era la prima volta che la bimba subiva abusi: era stata violentata altre volte dalla coppia, ma anche da altri uomini sempre contattati dalla madre in un orrido rituale. Ora la donna e i tre stupratori sono in carcere con l'accusa di omicidio, violenza su minore, abuso, sequestro, inquinamento delle prove e altre imputazioni.

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