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Eurostat: nel 2014 l’UE ha accolto 185mila rifugati

Dei 185mila rifugiati accolti in Unione Europea nel 2014 70mila erano siriani.
A cura di Davide Falcioni
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Sono state 185mila le concessioni di asilo politico del 2014 nell'area dell'Unione Europea: lo ha reso noto l'Eurostat, pubblicando dati già noti in vista del piano sull'immigrazione che dovrebbe essere presentato domani. Tra i 185mila rifugiati ben 70mila sono siriani, mentre gli stati membri dell'UE che hanno accolto il maggior numero di profughi sono stati sei. La Germania ha riconosciuto il diritto di asilo a 47.555 persone, la Svezia a 33.025, la Francia a 20.640, l'Italia a 20.630, il Regno Unito a 14.065 e i Paesi Bassi a 13.250.

Gli altri 22 paesi membri dell'Unione Europea hanno accolto da un minimo di 20 rifugiati, come l'Estonia, fino a un massimo di 8.515, in Belgio. Il Lussemburgo, Paese del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, ha concesso l'asilo a 135 persone, tra cui 40 siriani. Proprio il numero uno della Commissione Europea intende introdurre un meccanismo di quote obbligatorie per distribuire meglio i rifugiati provenienti da Paesi terzi nell'Unione europea. L'Unhcr, ufficio dell'Alto commissariato per i rifugiati, ha chiesto al "Vecchio Continente" di accogliere 20.000 rifugiati siriani l'anno. A beneficiare della protezione dell'asilo politico sono stati prevalentemente siriani (68.400, pari al 37% del totale), eritrei (14.600) e afgani (14.100). Oltre il 60% dei siriani a cui è stato concesso l'asilo è stato accolto da due Stati: Germania (25.700) e Svezia (16.800). Le domande di asilo respinte lo scorso anno dall'Ue sono state 173.000.

E' sulla base di questi dati che domani la Commissione UE discuterà una serie di novità significative: la prima, e probabilmente la più rilevante, potrebbe essere come annunciato la spartizione per "quote" dei richiedenti asilo, facendo in modo di ripartire i migranti tra tutti e 28 gli stati membri e introducendo un asilo politico europeo e non più nazionale. Sul fronte della repressione l'Europa dovrebbe dare il via libera ad operazioni militari dentro le acque interne libiche per l'arresto degli scafisti, il sequestro e la distruzione delle imbarcazioni sulla falsariga di quanto messo in atto con l'operazione Atalanta contro i pirati del Corno d'Africa.

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