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Enna, Miur: “I titoli della facoltà dell’università rumena non hanno nessun valore”

Secondo il ministero “l’attivazione di corsi universitari sul territorio nazionale da parte delle università italiane o estere è consentita soltanto subordinatamente all’adozione di un provvedimento di accreditamento”. Che, nel caso dell’ateneo rumeno, non c’è stato.
A cura di Claudia Torrisi
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Attraverso una comunicazione urgente, il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca ha ritenuto "necessario informare studenti e famiglie" che i titoli rilasciati dalla facoltà di medicina e farmacia dell'università rumena "Dunarea de Jos Galati" aperta a Enna non hanno valore "nè a fini accademici, nè a fini professionali". Per il Miur, tra l'altro, i titoli "non potrebbero essere riconosciuti nè da altro Ateneo nè da altra Autorità pubblica". Il ministero ha deciso di intervenire dopo che la prefettura di Enna ha comunicato lo svolgimento di una cerimonia di apertura dell'anno accademico 2015/2016 della nuova facoltà. "Anche a tutela della qualità degli studi universitari – scrive il Miur – l'attivazione di corsi universitari sul territorio nazionale da parte delle università italiane o estere, è consentita soltanto subordinatamente all'adozione di un provvedimento di accreditamento da parte del Ministero su conforme parere, fra l'altro, dell'Agenzia nazionale di valutazione". Accreditamento che per l'attivazione dei corsi dell'università rumena non è mai arrivato, "nè tantomeno può essere destinataria di un simile provvedimento la Fondazione Proserpina srl" (nei cui locali si svolgerebbero i corsi).

Il Miur, anzi, aveva già inviato una diffida alla Regione Siciliana – che avrebbe favorito l'iniziativa concedendo i locali dell'azienda sanitaria ennese per i corsi – e all'università rumena, "e sta provvdendo, con la collaborazione anche dell'autorità giudiziaria, a ogni possibile azione al fine di ricondurre questa spiacevole situazione nell'alveo della legalità". L'11 novembre, su disposizione della magistratura, la Guardia di Finanza ha sequestrato i locali dove venivano svolte le lezioni di rumeno. L'accusa per cinque indagati è di occupazione abusiva.

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