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Emergenza Rifiuti: Napoli affonda sotto 3500 tonnellate di spazzatura, nessuna soluzione

Nessuna discarica dove portare le 3500 tonnellate, l’invaso di Chiaiano ha un solo mese di funzionamento e le altre Pronvince della Campania non vogliono accogliere i rifiuti di Napoli.
A cura di Alessio Viscardi
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Una montagna di immondizia per le strade di Napoli e nessuna soluzione valida alla nuova emergenza rifiuti che ha messo in ginocchio il capoluogo campano dopo la chiusura della discarica di Chiaiano per le indagini sugli appalti dati a ditte in odore di camorra. Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e quello della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, sono al lavoro per trovare un sito dove allocare le 3500 tonnellate di spazzatura ammassata in strada in appena quattro giorni. Per i presidenti bisogna superare la provincializzazione del ciclo di smaltimento dei rifiuti, in modo da poter conferire anche a Salerno, Caserta, Avellino e Benevento. Ma i presidenti delle altre Province promettono battaglia.

Una soluzione che torna in auge a l'individuazione di mini-discariche nella Provincia di Napoli. Nell'accordo firmato quasi tre mesi fa tra le Istituzioni venivano specificate le responsabilità in capo agli enti locali. Alla Provincia di Napoli toccava l'individuazione e la realizzazione di una nuova discarica che avrebbe dovuto contenere almeno un milione di tonnellate, ma quando l'idea di aprire un invaso a Quarto (periferia nord) fece scendere in strada migliaia di cittadini, il presidente Cesaro cominciò a sondare il terreno nel nolano. Purtroppo, neanche qui ebbe vita facile e i sindaci di Nola, Visciano e degli altri comuni circostanti fecero scudo contro la possibilità di aprire piccole discariche sul territorio.

Al Comune di Napoli spettava l'avvio del ciclo di raccolta differenziata spinta, il sindaco Rosa Russo Iervolino promise che entro il primo marzo nel quartiere di Scampia sarebbe cominciato il servizio “porta a porta”, ma siamo giunti a fine mese senza che nemmeno un sacchetto sia stato consegnato. Anzi, ancora l'ipotesi di aprire una discarica nell'area nord fa scendere in strada cittadini e comitati.

Quando anche fosse riaperta la discarica di Chiaiano, gli ultimi rilevamenti non le danno che un mese di funzionamento. Troppo poco per allestire una nuova discarica, troppo poco per cominciare una seria raccolta differenziata, impossibile pensare alla costruzione di inceneritori entro tre anni. Napoli si prepara ad affrontare la più terribile emergenza rifiuti di sempre, alle porte della primavera e delle elezioni comunali del 2011.

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