2 agosto 1980, ore 10.25: 34 anni fa la Strage di Bologna
Il 2 agosto del 1980 una bomba esplosa alla stazione di Bologna provocò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200. I mandanti del massacro sono tuttora sconosciuti, mentre gli esecutori materiali furono individuati in Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, militanti di un'organizzazione eversiva di estrema destra, i Nar. La strage, tuttavia, vide il coinvolgimento anche di "apparati deviati" dello Stato, tant'è vero che vennero condannati per depistaggio delle indagini l'ex agente del SISMI Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte.
Il sindaco di Bologna contestato dai centri sociali
Stamattina, alle ore 10 e 25 – ora in cui esplose la bomba 34 anni fa – è scattato il minuto di silenzio. Il sindaco di Bologna ha dichiarato: "Abbiamo capito che la democrazia va coltivata con cura sempre, occorre costruire un ponte tra le generazioni per tramandare la memoria". Il primo cittadino bolognese è stato tuttavia contestato da attivisti politici dei centri sociali, che hanno partecipato a un corteo separato da quello "ufficiale" distro uno striscione con scritto "Stop bombing Gaza".
Il Ministro Poletti: "Oggi ricordiamo anche Marco Biagi"
A Bologna, in rappresentanza del Governo, è arrivato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che in Consiglio Comunale ha dichiarato: "Il governo italiano non dimentica nessuna strage, il ricordo delle vittime della stazione devastata è vivo in ognuno di noi, così come lo sgomento di tutta l’Italia e la grande capacità di reazione della città di Bologna". Poi il ministro ha spiegato che "in questi anni sono venuto più volte alla manifestazione del 2 Agosto e mai avrei immaginato di essere qui a rappresentare il governo. In questa occasione non posso non ricordare Marco Biagi, un uomo mite anche lui vittima del terrorismo. Ogni giorno continuo a vedere l’utilità del suo lavoro".
Bolognesi: "Venga fatta pulizia nello Stato"
Alla commemorazione ha partecipato anche l'associazione dei familiari delle vittime il cui presidente Paolo Bolognesi, parlamentare del Partito democratico, ha detto: "Questa non è una riunione di reduci, ma di chi vuole fare delle riforme utili per la democrazia italiana". Bolognesi ha ricordato la desecretazione dei documenti degli archivi di Stato e l’avvio dei risarcimenti ai parenti delle vittime: "Bisogna mettere mano all’apparato dello Stato – ha affermato – Bisogna che chi ha coperto certe trame venga allontanato. Occorre fare pulizia".