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Direttore Caritas di Trapani arrestato per concussione e abusi sessuali

Il sacerdote è accusato di violenza sessuale su alcuni immigrati. L’indagine si è avvalsa di intercettazione e della testimonianza di alcune persone coinvolte.
A cura di Antonio Palma
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Il direttore della Caritas diocesana di Trapani, Don Sergio Librizzi, è stato arrestato questa mattina con l’accusa di concussione e reati sessuali. Il sacerdote è stato prelevato dalla canonica della chiesa di San Pietro, dove è parroco, dalla sezione di polizia giudiziaria della Forestale di Trapani. La misura cautelare è stata eseguita su disposizione della Procura di Trapani. Il sacerdote in particolare è accusato di aver estorto favori sessuali ad immigrati con cui era in contatto proprio per la sua attività nella Caritas. Secondo le prime notizie, sarebbero almeno una decina gli episodi di abuso sessuale contestati a Don Sergio Librizzi. "I reati a sfondo sessuale riguardano diversi soggetti, minorenni e maggiorenni, tutti extracomunitari con cui il sacerdote aveva contatti per via della sua posizione all'interno della Caritas" ha dichiarato all'Adnkronos il procuratore di Trapani, Marcello Viola, aggiungendo che in pratica Don Librizzi avrebbe utilizzato i suoi "poteri per estorcere favori sessuali in cambio, ad esempio, del rilascio di documenti”. L’arresto del direttore della Caritas è arrivato dopo un’indagine che si è avvalsa sia di intercettazioni che delle dichiarazioni di alcune delle vittime.

Don Sergio Librizzi sospeso dalla Curia di Trapani

L’abitazione del sacerdote è stata perquisita e sarebbero stati prelevati alcuni computer. Don Sergio Librizzi intanto è stato sospeso dalla curia. “In attesa che la magistratura faccia il suo corso, per prudenza, don Sergio Librizzi è stato sollevato da tutti gli incarichi pastorali” ha fatto sapere tramite una nota la curia vescovile di Trapani. Sempre nella nota la curia ha spiegato che c’è “dolore e amarezza in seguito all'ordinanza di custodia cautelare che ha raggiunto questa mattina il reverendo don Librizzi”, ma che  “Confidando nell'operato della magistratura a cui assicuriamo il massimo della collaborazione per l'accertamento della verità, chiediamo alla comunità ecclesiale d'intensificare la preghiera coscienti dalle parole del Vangelo che solo la verità rende liberi”.

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