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“Difendiamo il Salone del Libro di Torino: è patrimonio comune”, l’appello degli editori

La 29a edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino partirà il prossimo 12 maggio: un’edizione all’insegna del rinnovamento e della progettualità. Ma mentre il presidente dell’ Associazione Italiana Editori Federico Motta si dimette dal Cda, gli editori indipendenti sentono forte l’esigenza di riunire le forze per assicurare il futuro della manifestazione: “Necessario un segnale forte di sostegno da parte degli editori a quello che da anni è un patrimonio comune”.
A cura di Federica D'Alfonso
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Il Salone del Libro di Torino è uno fra gli eventi editoriali più importanti d'Italia, con una tradizione consolidata dal 1988 che l'ha portata ad essere la seconda fiera del libro in Europa dopo la Buchmesse di Francoforte. La 29a edizione, in programma dal 12 al 16 maggio 2016, inizia con qualche incertezza: all'inizio di febbraio Federico Motta, il presidente dell' Associazione Italiana Editori, si è dimesso dal consiglio di amministrazione della Fondazione per il libro, la musica e la cultura e del Salone. In una comunicazione inviata a Presidente, Consiglieri e Revisori della Fondazione, Motta ha spiegato la decisione come la conseguenza diretta della progressiva marginalizzazione del ruolo dell'Aie nel Cda della Fondazione: "Abbiamo un ruolo troppo marginale, spesso apprendiamo le notizie dai giornali. Inutile restare". E mentre un'importante collaborazione, quale quella con l'Aie, si interrompe, i piccoli e grandi editori si uniscono con una raccolta di firme per salvaguardare l'integrità dell'evento.

L’iniziativa è partita da Gaspare Bona, editore di Instar Libri, che ha inviato una lettera aperta ai colleghi della Fondazione per il libro, alle istituzioni e a tutte le Fondazioni bancarie che hanno dato la loro disponibilità, invitandoli "a fare ogni sforzo per garantire un futuro adeguato al Salone del Libro, così come tutti insieme lo abbiamo costruito in questi anni". Un richiamo accorato affinché il Salone vada avanti nonostante le difficoltà e la difficile situazione del mercato editoriale attuale: tanti i fattori che in questi ultimi tempi mettono a rischio la realizzazione di un progetto coerente con la sua storia e con i grandi temi proposti.

Credo sia necessario un segnale forte di sostegno da parte degli editori a quello che da anni è un patrimonio comune. È necessario distinguere fra beghe, difficoltà, errori di gestione (e per questo ci sono gli strumenti e le sedi idonee per accertare eventuali responsabilità) e il Salone del Libro come grande manifestazione culturale.

Il messaggio prosegue con un ringraziamento particolare "a tutti coloro, Ernesto Ferrero in testa, che con il loro lavoro e la loro passione hanno fatto crescere questo appuntamento insostituibile per l’editoria italiana". L’intenzione è difendere il futuro della kermesse di Torino: "Chi firma questa lettera dichiara il proprio sostegno al Salone e auspica che possa continuare nella forma e nei contenuti che è andato assumendo nel suo lungo percorso". Il Salone non è solo una fiera commerciale, ma con le "centinaia di presentazioni, eventi, convegni, workshop organizzati ogni anno è diventato una delle manifestazioni culturali più importanti in Italia e nel mondo".

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Alcuni editori che nel pomeriggio di ieri hanno ricevuto la mail hanno subito aderito. Altri lo faranno nelle prossime ore: pare certa la firma di A&o, di Chiare Lettere, di Minimum Fax, di Longanesi. La mail, che contiene in allegato la lettera aperta da inviare ai giornali, è stata inviata a quaranta indirizzi mail, da Laterza a Bompiani, da Iperborea a Donzelli, da MauriSpagnol a Mulino, da Baldini & Castoldi a Einaudi a Sellerio solo per citarne alcuni.

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